Al momento stai visualizzando Accumuli di grasso simmetrici e bilaterali? 

Accumuli di grasso simmetrici e bilaterali? 

Lipedema, l’importanza di una diagnosi precoce

Il diritto alla salute e al benessere, ed anche alla cura del proprio aspetto fisico: un life style che è come la trama di un romanzo d’amore per sé stessi. E se la felicità, per definizione, è lo stato d’animo di chi non è turbato da dolori e dispiaceri, chi è afflitto da patologie degenerative, estremamente dolorose e limitanti della mobilità, ha il diritto di sapere se esistono nuove cure, anche se l’Italia non possiede ancora linee guida chiare per il loro trattamento. Oggi parliamo di Lipedema, una patologia sottostimata, scarsamente conosciuta e spesso confusa anche nel mondo sanitario con altre patologie.

Progressiva, cronica, invalidante. Il Lipedema è caratterizzato da accumuli di grasso sottocutaneo in particolar modo sulla gambe e sulle braccia, una malattia genetica infiammatoria che provoca un aumento fibrotico e deturpante del tessuto adiposo, il più delle volte accompagnato da edema e dolore. E se trascurata può portare ad un severo grado di disabilità. Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico specialista.

Cos’è il Lipedema?

“Letteralmente significa grasso contenente fluido. Nota anche come Lipoipertrofia simmetrica dolorosa o come sindrome di Allen e Hines, coloro che la descrissero per primi negli anni ’40, il Lipedema colpisce il tessuto adiposo sottocutaneo e quasi esclusivamente il sesso femminile. Molto rari i casi di Lipedema maschile, anche se gli uomini possono esserne portatori. È spesso confuso con l’obesità, con il Linfedema o con la panniculopatia edemo-fibro-sclerotica, cioè la cellulite. In passato veniva classificato come Fat Disorder, disordine degli adipociti, anche se le ricerche più recenti sono inclini a descriverlo come una patologia del tessuto connettivo lasso”.

Quali sono i distretti corporei colpiti dal Lipedema?

“Principalmente addome, fianchi, cosce, glutei, polpacci, a volte anche gli arti superiori. La manifestazione clinica è un accumulo di tessuto adiposo localizzato a livello della metà inferiore del corpo, in netta sproporzione con la metà superiore, di solito risparmiata. Il grasso è simmetrico e bilaterale, mentre mani e piedi non sono mai affetti. L’incidenza è stimata intorno all’11% della popolazione femminile, e il processo ha inizio in genere dopo la pubertà, in gravidanza o in menopausa”.

Quali sono le cause della patologia?

“Sono attualmente in corso studi per definirne l’eziologia, ma non sembra legata a disturbi alimentari né determinata dal paziente attraverso condotta alimentare poco sana o stile di vita scorretto, anche se ancora oggi parte della comunità scientifica, che non sa diagnosticare questa patologia, continua con dei comuni trattamenti dietopatici. Una profonda osservazione clinica suggerisce che si potrebbe trattare di fattori genetici (si osserva infatti familiarità), di cambiamenti ormonali e di infiammazione dei tessuti”.

Come si fa a capire se si è affetti da Lipedema?

“La diagnosi è principalmente clinica, infatti è fondamentale l’esperienza del medico, e un esame che aiuta molto nel confermare la diagnosi è l’ecografia, una valutazione strumentale non invasiva: il tessuto lipedematoso presenta delle caratteristiche ecografiche particolari, diverse dal linfedema o dal normale tessuto adiposo. Inoltre grazie all’ecografia tissutale ad alta definizione si può valutare lo spessore del tessuto lipedematoso.”.

Perché una diagnosi precoce è fondamentale?

“La diagnosi precoce del Lipedema è fondamentale per garantire al paziente un decorso il più favorevole possibile. Il tempo di intervento è cruciale: un ritardo nel trattamento comporta una progressione della patologia e delle sue complicanze, come la fibrosi del grasso sottocutaneo, l’artrite del ginocchio ed il ristagno di linfa. Non possiamo non considerare anche il fattore estetico: l’ingrossamento abnorme è causa di gravi disagi psicologici e di mobilità, è debilitante e genera una qualità della vita sempre meno accettabile”.

Come si cura oggi il Lipedema?

“L’attuale medicina può solo proporre un approccio conservativo, ma il corpo non può scomporre né smaltire il grasso del Lipedema. Il nostro protocollo terapeutico prevede la lipoaspirazione a ultrasuoni con Vaser lipo, abbinata al J Plasma Renuvion. Il metodo Vaser è tessuto-selettivo: lascia intatti nervi, vasi sanguigni e tessuto connettivo. La mini-invasività, la precisione e l’efficienza nell’eliminazione del grasso, così come la rapidità dell’intervento, permettono per la prima volta di trattare anche ampie zone di grasso e aree corporee delicate. Eliminati i depositi di adipe, la pelle deve però riadattarsi alla nuova forma. E qui ci viene in aiuto il J Plasma Renuvion, una nuova tecnologia di provenienza statunitense, uno strumento chirurgico che consente una potente retrazione cutanea con evidenti miglioramenti in termini di compattezza del derma dopo lipoaspirazione: un flusso preciso di energia determina un riscaldamento del tessuto sottocutaneo, con un minimo danno termico e senza causare sanguinamento né ustioni ai tessuti circostanti e sottostanti. Si assiste così ad una contrazione immediata delle fibre stesse con effetto progressivo nei successivi 6-9 mesi, e ad una stimolazione dell’attività dei fibroblasti con sintesi di nuovo collagene e aumento della densità dermica, che evita (o comunque riduce) fenomeni di lassità cutanea”.