È buono, è sano, è completo. È il latte materno, l’alimento ideale (e inimitabile!) per digeribilità e nutrimento. In età infantile è la colonna portante dell’alimentazione, favorisce il legame “madre bambino” e protegge il bebè da infezioni, problemi respiratori, obesità, malattie ormonali, difficoltà relazionali e disturbi del neuro-sviluppo. In realtà non può essere considerato un semplice alimento grazie alla presenza di cellule staminali, cellule immunitarie, ormoni, fattori di crescita, micronutrienti ed altri elementi fondamentali. Ed è per questo che l’allattamento al seno è raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno per i primi sei mesi di vita del bambino. Eppure ci sono molte donne restie ad allattare per il timore che il seno si rovini esteticamente e possa diventare svuotato e cadente. Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico.
“Sfatiamo subito questo mito: il seno perde tonicità non a causa dell’allattamento, ma della gravidanza (e di una serie di altri motivi). In stato interessante le mammelle aumentano di volume per gli sbalzi ormonali e l’aumento di peso, e dopo ritornano in genere alla taglia originale, ed è questa la prima causa della perdita di tonicità. Quindi che si scelga o meno di allattare il bambino, può comunque verificarsi la ptosi del seno. Ci sono poi donne che dopo più gravidanze e allattamenti non hanno questo problema, e su ciò influiscono fattori come la genetica, la qualità della pelle, gli esercizi mirati, le creme e i massaggi, la postura e il corretto sostegno push up. Inoltre la causa più comune del seno cadente è semplicemente il naturale invecchiamento: il tempo e la gravità rendono la pelle più debole e meno elastica. Poi c’è da dire che anche le donne più giovani possono soffrire di cedimento del seno a causa della perdita di peso o di un esercizio fisico troppo intenso, che riduce il tessuto adiposo e può danneggiare il tessuto connettivo. E ancora, un’altra causa è dovuta alle dimensioni della mammella, perché un seno prosperoso è più pesante ed ha maggiore probabilità di cadere giù. Nel corso della vita il seno è soggetto a cambiamenti continui: il tessuto mammario è costituito da adipe, ghiandole e legamenti, ed è normale che la forma originale perda plasticità”.
Seno svuotato e cadente? Niente panico. Qualunque sia la causa, oggi ci sono tanti rimedi per ottenere l’aspetto dei desideri. Mai stanche di stupire e raccontare nuove procedure per far tornare su di giri il lato A, la Medicina Estetica e la Chirurgia Plastica offrono delle valide soluzioni. Sono tanti i rimedi capaci di migliorarne la forma e la tonicità e sorprendere nei risultati, per un décolleté alto, sodo e florido che sollevi anche l’umore.
È possibile sollevare un seno sopraffatto dalla gravità senza ricorrere alla chirurgia plastica?
“Se una lieve perdita di densità può essere contrastata dalla Medicina Estetica (disponiamo di un protocollo specifico, Endosphères Therapy, che agisce direttamente sul muscolo rafforzando le fibre e contrastando i cedimenti), in caso di ptosi severa è impossibile ripristinare la forma e le dimensioni originali del seno senza chirurgia”.
Quali sono le tecniche chirurgiche per risollevare il seno?
“Per rimediare alla lassità del tessuto ghiandolare e adiposo si può ricorrere alla Mastopessi, che può essere eseguita anche senza protesi. Se una donna è soddisfatta del volume che riempie le coppe quando indossa il reggiseno, non è necessario ricorrere ad un impianto mammario. Un lifting al seno, che torna su e riacquista volume, è un’operazione che non fa sempre rima con silicone. Tecnicamente prende il nome di Mastopessi con autoprotesi, cioè tessuto ghiandolare della stessa mammella, che andrà a riempire la parte centrale e superiore del seno esattamente come una protesi. Consiste nel rimuovere la pelle in eccesso, dare forma e volume, conferire ulteriore proiezione al cono mammario, riposizionare in sede corretta il complesso areola-capezzolo. I risultati migliori si ottengono in genere su donne con mammelle pendule di dimensioni non eccessive e l’effetto migliorativo risulta immediatamente apprezzabile e stabile dopo circa 6 mesi dall’intervento. Se invece il seno manca totalmente di volume, il chirurgo opterà per l’inserimento di un impianto mammario. Si chiama Mastopessi con protesi, ed è indicata nei casi in cui la mammella è svuotata e ptosica ed il volume mammario presente è insufficiente alla semplice Mastopessi. Il Lipofilling, infine, è una particolare tecnica finalizzata ad aumentare tonicità e volume di aree corporee svuotate: consiste nell’aspirare il grasso autologo (cioè della stessa paziente) da una zona donatrice per poi reintrodurlo nel distretto desiderato. Le zone preferite per l’estrazione del grasso localizzato sono le cosce, l’addome e i fianchi, e l’infiltrazione si esegue attraverso piccole incisioni con l’utilizzo di micro-cannule. È una soluzione per chi non desidera utilizzare impianti mammari, per un lieve aumento volumetrico senza cicatrici e senza protesi”.