Desideri, aspirazioni, obiettivi, sospesi tra realtà e possibilità. È una storia di donne e di quell’iconico distretto corporeo che non smette di incantare fotografia, cinema, letteratura, pittura, scultura e poesia: un seno alto, sodo, armonioso e proporzionato. Rimodellare il décolleté è il racconto della complessità di molte ragazze, più o meno giovani, tutte diverse fra loro ma simili nel condividere il sogno di voler cambiare il proprio aspetto fisico. Un’ambizione sempre più diffusa, specie dopo dimagrimento, gravidanza e allattamento o naturale invecchiamento.
Taglia, forma, proiezione: c’è chi ama il proprio seno proprio così com’è, che sia abbondante in stile pin up o mini-size, ma quel che conta, quando si parla di scollatura, è che rischia di svuotarsi, perdere tono ed elasticità e cadere giù.
Sfidare la forza di gravità… ma cosa fare per avere un décolleté bello e tonico? E mentre cresce la richiesta di interventi estetici al seno e si abbassa l’età di chi vi si sottopone, la Mastopessi diventa un trattamento chirurgico sempre più personalizzato a seconda del grado dell’inestetismo da correggere. Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico.
Quali soluzioni offre la chirurgia estetica quando si desidera un effetto push up?
“Per rimediare alla lassità dei tessuti si può ricorrere alla Mastopessi, il lifting del seno, che può essere eseguito anche senza protesi. Se una donna è soddisfatta del volume che riempie le coppe quando indossa il reggiseno, non è necessario ricorrere ad un impianto mammario. Tecnicamente prende il nome di Mastopessi con auto-protesi, cioè tessuto ghiandolare della stessa mammella, che andrà a riempire la parte centrale e superiore del seno esattamente come una protesi. Consiste nel dare forma e volume, conferire ulteriore proiezione al cono mammario e riposizionare in sede corretta il complesso areola-capezzolo”.
➡ Nei casi più semplici basta eliminare un anello di pelle intorno all’areola e sollevarla, un intervento veloce in semplice anestesia locale che prevede una sola cicatrice intorno all’areola (che col tempo diventa quasi invisibile).
➡ Nei casi di seno svuotato e cadente di grado medio, il chirurgo praticherà una seconda cicatrice, dall’areola al solco sotto-mammario. Anche in questo caso l’intervento si svolgerà in anestesia locale, con una cicatrice verticale che risulterà sempre meno visibile nel tempo.
➡ La terza opzione prevede un’altra incisione sul solco sotto-mammario, ma tutto questo dipende dal grado dell’inestetismo da correggere. In ogni caso, il risultato è molto efficace.
➡ Se invece il seno manca totalmente di volume, il chirurgo opterà per l’inserimento di un impianto mammario.
➡ Infine nei casi in cui il seno risultasse solo un po’ svuotato, è possibile procedere con un Lipofilling, prelevando il grasso autologo (della stessa paziente) da un’area donatrice (come addome o fianchi) per poi re-impiantarlo nell’area che necessita di volume.