Progressiva, cronica, sottostimata. Lipedema, una patologia genetica infiammatoria che interessa il tessuto connettivo, la fascia muscolare, il sistema linfatico e vascolare, e che colpisce il tessuto adiposo sottocutaneo: chi ne è affetto (in maggioranza donne) sa quanto sia disabilitante, fisicamente e psicologicamente. Comporta un accumulo abnorme e progressivo di adipe (spesso confuso con la cellulite, l’obesità o il Linfedema) con maggior incidenza in alcuni distretti corporei come le gambe, le braccia, i fianchi, e può estendersi fino alle caviglie, con gonfiori bilaterali e simmetrici che comprimono i vasi linfatici e aumentano la fragilità capillare.
Un problema sì estetico, ma soprattutto di salute. Se non curato, porta nel tempo a intensa dolorabilità e alla perdita di forza, e nei casi più gravi alla limitazione della libertà di movimento. Chi è afflitto da Lipedema e non vuole sottoporsi al trattamento chirurgico di lipoaspirazione (ma vuole darsi una nuova possibilità!) in Medicina Estetica troverà delle valide terapie. Aumentano infatti le evidenze che provano l’efficacia di trattamenti mini invasivi che funzionano, sia per la riduzione dello stato infiammatorio sottocutaneo che per la sostanziale diminuzione del dolore cronico.
Obiettivo: alleviare i sintomi. Utile alle gambe, utile al benessere e utile anche allo spirito, la cura conservativa del Lipedema non agisce sull’eliminazione delle cellule adipose, ma può ridurne le dimensioni, può prevenire la formazione di edemi e stimolare il flusso linfatico e sanguigno. Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico specialista e master in Medicina Estetica.
– Lipedema: gambe pesanti e doloranti, eccessi di grasso, ristagno di liquidi: come contrastarli? Come dare un boost alla circolazione?
“Sfortunatamente il Lipedema è una patologia che non ha ancora una soluzione definitiva, ma può essere tenuto sotto controllo. Si presenta come alterazione a colonna e deformità delle gambe, e se interessa anche la parte inferiore degli arti le deformità terminano alle caviglie. Se è possibile ridurre l’eccesso di adiposità grazie alla chirurgia e alla lipoaspirazione delicata assistita da ultrasuoni, è altresì possibile optare per trattamenti non chirurgici”.
– Come si cura il Lipedema senza chirurgia?
“Con l’intervento dietetico, l’attività fisica, l’utilizzo di indumenti elastico-compressivi, il drenaggio linfatico e la Carbossiterapia”.
Alimentazione
“Le diete cheto ipocaloriche sembrano avere un effetto reboud sul grasso del Lipedema. La ricerca scientifica si è ultimamente orientata su un’alimentazione chetogenica, riducendo sostanzialmente l’apporto di carboidrati, inserendo proteine magre nella norma e compensando il rimanente fabbisogno energetico con un apporto di grassi sani. Anche se questo regime alimentare non è ancora supportato da dati scientifici definitivi, gli studi in corso sono molto promettenti: un’esperienza statunitense del gruppo di “Keto mentoring Community”, con uso dietoterapico della chetosi su pazienti affetti da Linfedema ha constatato l’efficacia del trattamento, tanto che è stato esteso anche al Lipedema. Alla base della nuova sperimentazione della dieta chetogenica sul Lipedema è prevista l’eliminazione di conservanti e additivi, e sono consigliati alimenti naturali e non processati industrialmente: carni da pascolo, pesce (ma non da acquacoltura), olio extravergine d’oliva, avocado, verdure a foglia verde. E possono essere inserite anche uova, latticini, bacche e frutta secca. Certo ogni regime alimentare sarà studiato sul fabbisogno energetico e sulle caratteristiche del paziente, ed è fondamentale rivolgersi ad un serio nutrizionista”.
Attività fisica e indumenti contenitivi
“Lo sport è sempre un buon alleato in caso di Lipedema. È il nuoto che ha dimostrato di essere uno dei più efficaci, perché favorisce il movimento degli arti senza sforzo eccessivo, ed anche l’uso degli indumenti elastico-compressivi nel corso della giornata facilita il drenaggio”.
Trattamenti di Medicina Estetica
“Una riduzione calorica e una buona attività fisica, associate alla Carbossiterapia, hanno dato eccellenti risultati. Quello con CO2 è un trattamento sperimentato, sicuro e ampiamente diffuso che impiega anidride carbonica allo stato gassoso, somministrata per via sottocutanea. Ha origine dalla medicina termale e la sua applicazione inizia intorno agli anni 30 in Francia. Consigliata anche in angiologia e sfruttata in moltissimi rami della medicina, agisce sul microcircolo e si rivela preziosa sulle insufficienze venose e linfatiche. L’anidride carbonica è in grado di incrementare il flusso ematico e di aumentare la concentrazione locale di ossigeno.
La terapia è inoltre in grado di favorire la rigenerazione cellulare, di riattivare il metabolismo, di eliminare le cellule di grasso inducendo un processo lipolitico, di favorire il drenaggio linfatico, di stimolare l’attività dei fibroblasti responsabili della produzione di elastina, collagene ed acido ialuronico, di migliorare l’aspetto della cute producendo un effetto tensore.
Un altro trattamento che funziona a livello microcircolatorio è quello eseguito con Endosphères Therapy. Questa rivoluzionaria tecnologia 100% non invasiva è l’ultima frontiera del linfodrenaggio per insufficienza veno-linfatica. Utilizza un’innovativa tecnologia a Microvibrazione Compressiva: un particolare rullo composto da 55 sfere in silicone genera delle vibrazioni meccaniche a bassa frequenza con 355 HZ di potenza, che agiscono sulla stasi linfatica, gli accumuli di liquido e le cellule adipose. I pazienti che si sottopongono al trattamento potranno godere della piacevole sensazione di migliaia di micro-massaggi, come minuscole mani che massaggiano la pelle. Bastano sedute di pochi minuti per notare differenze sostanziali”.
Una vita migliore? In assenza di dolore. È anche il benessere che rende bella una persona. E il benessere riguarda il modo in cui ci curiamo e amiamo noi stessi.