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Accumulo di grasso sulle gambe? Potrebbe essere Lipedema

Progressiva, cronica, invalidante: è una malattia, non un inestetismo.

Il Lipedema è una patologia infiammatoria degenerativa, una piaga che affligge una sorprendente fetta dell’universo femminile. Caratterizzata da un accumulo progressivo di grasso sottocutaneo su cosce, gambe e caviglie, a volte anche su glutei e braccia, insensibile a regimi dietetici ferrei o attività fisica strutturata e intensa, solo da pochi anni è stata ufficialmente riconosciuta come patologia e differenziata dalla più comune obesità.

Pesantezza, gonfiore, dolore: la donna affetta da Lipedema sperimenta inediti e sproporzionati volumi localizzati in genere negli arti inferiori, passi affaticati, libertà motoria limitata, deformazione, negli stadi più avanzati, delle aree corporee interessate, e inquietudini psicologicamente devastanti. E se al momento non esiste ancora un protocollo standard per la cura del Lipedema, questa patologia può essere diagnosticata grazie ad una visita specialistica di un angiologo o di un chirurgo plastico.

“Il Lipedema si può manifestare a qualsiasi età – ci spiega la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico – a partire dalla maturazione sessuale. Non è solo un problema estetico: si tratta di una patologia a carattere evolutivo (di cui si sospetta un’origine genetica) di recente inquadramento che colpisce il tessuto connettivo lasso, ed è caratterizzata da un aumento del numero e del volume degli adipociti del sottocute con danno neuropatico, linfatico e vascolare. Il grasso fibrotico si accumula con estrema facilità sugli arti inferiori, indipendente dall’apporto calorico e dall’attività fisica, e non viene smaltito dall’organismo. Nel tempo porta a intensa dolorabilità e a perdita di forza negli arti inferiori, con progressiva riduzione della mobilità. Questa patologia è decisamente sotto-diagnosticata ed è sempre localizzata in specifici distretti corporei a differenza dell’obesità, che interessa invece tutto il corpo”.

Quali sono i sintomi?

“In primo luogo un accumulo di grasso negli arti inferiori, lobuli di tessuto adiposo che però non interessano mani o piedi, pelle nodulare che presenta tipici affossamenti, segno di Stemmer negativo (è cioè possibile a differenza del Linfedema, un disturbo del drenaggio linfatico, sollevare una plica cutanea sul secondo e terzo dito del piede), e poi gonfiori simmetrici, dolore al tatto e alla pressione, suscettibilità ai lividi con frequenti teleangectasie. Può essere classificato in 5 tipi a seconda dell’area interessata e in 5 stadi a seconda della gravità. La diagnosi è il primo passo per avviare un percorso terapeutico appropriato”.

Cosa si può fare per combattere il Lipedema?

“Il percorso terapeutico può essere di tipo conservativo che radicale. La terapia conservativa, non chirurgica, prevede la riduzione del dolore ed un parziale recupero della mobilità grazie alla cavitazione, alla terapia compressiva e all’uso di tutori elastici. La terapia radicale prevede la rimozione chirurgica del tessuto adiposo interessato con la liposuzione delicata assistita da ultrasuoni. Il metodo Vaser è indolore, rapido e tessuto-selettivo perché lascia intatti nervi, vasi sanguigni, tessuto connettivo. La mini-invasività, la precisione e l’efficienza nell’eliminazione del grasso, così come la rapidità dell’intervento, permettono per la prima volta di eliminare anche ampie zone di grasso e di trattare aree corporee delicate. In questo modo è possibile ottenere anche risultati esteticamente gratificanti. I vantaggi sono la riduzione del volume, un recupero rapido, la rimozione precisa dell’adipe in eccesso nelle zone affette da Lipedema, un miglioramento del drenaggio linfatico”.