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Otoplastica, un intervento molto comune anche in età pediatrica

Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, un cuore, tante anime. Quelle che danno nuova vita ai suoi pazienti, tutti diversi, ognuno con la propria connotazione, ognuno con la propria problematica. Hub globale, incubatrice di nuove tendenze, è una chirurgia sempre più inclusiva, anche nella determinazione a proteggere i piccoli pazienti dall’esporsi allo stress psicologico del giudizio dei compagni di scuola. 

Orecchie a sventola, in arte Dumbo Ears, una semplice caratteristica e tutt’altro che una patologia, che viene spesso percepita come un inestetismo, un complesso, un disagio molto sofferto anche in età giovanissima. E se alcune Celebrities sanno sfoggiarle con orgoglio, per molti sono un problema: quel piccolo distretto corporeo, così visibile e protagonista nel contesto del nostro primo piano, rappresenta una cornice preziosa per l’armonia di tutto il viso. E la Chirurgia offre una soluzione (anche in età pediatrica).

Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico:

“Se è vero che una piccola imperfezione può rendere un volto unico, è anche vero che su alcuni pazienti un cosiddetto inestetismo può incidere negativamente sull’ego. E quando diventa un problema, un disagio psicologico tale da compromettere la qualità della vita, allora si può ricorrere alla chirurgia. Le orecchie a sventola sono una caratteristica del padiglione auricolare, un’eccessiva sporgenza verso l’esterno, spesso di natura ereditaria, presente già da bambini. In questi casi l’Otoplastica può correggere le malformazioni, rimodellare le orecchie e fare miracoli sull’autostima”.

A quale età è possibile sottoporsi ad Otoplastica?

“L’Otoplastica è un intervento considerato “minore” cioè mini invasivo, molto comune sia per i bambini che per gli adulti. Pazienti in buona salute che presentino orecchie a  sventola, asimmetriche, con padiglioni dismorfici o con lobi lesionati. Di solito è consigliabile già in età pediatrica in quanto consente di evitare disagi psicologici e può comportare dei vantaggi ai fini di una miglior interazione sociale. Inoltre l’intervento non compromette il successivo sviluppo fisico delle orecchie”.

La tecnica?

“In genere si interviene in semplice anestesia locale con leggera sedazione. L’operazione prevede di creare o aumentare la piega antielica e/o ridurre la conca cartilaginea. Le micro-incisioni sono realizzate sulla superficie posteriore del padiglione auricolare, quindi restano invisibili. Il decorso post operatorio prevede circa una settimana di fasciatura e possono comparire ematomi e gonfiori per qualche giorno. I risultati sono molto naturali, validi e definitivi”.