Se è vero che l’immagine della femminilità propone oggi modelli ampi e diversificati, l’ipoplasia mammaria e il complesso del seno con scarso o assente sviluppo sono motivo di stress e di profondo malessere psicologico per molte donne, che grazie alla Mastoplastica Additiva ritrovano la propria identità. Ma le ragioni dell’intervento non sono sempre quelle di aumentarne il volume: un’alta percentuale di protesi vengono impiantate anche a seguito di mastectomia.
Mastoplastica Additiva, la valenza terapeutica della chirurgia plastica
Che un seno formoso, alto, sodo e simmetrico sia bello e armonioso non è certo una novità. Il fascino di curve generose incanta, ed anche se ad insidiare il cliché secondo cui bellezza fa rima con décolleté ci ha pensato la body positivity, promuovendo l’accettazione di tutti gli aspetti fisici a prescindere da taglia e forma, l’ipoplasia/aplasia mammaria resta motivo di stress e malessere psicologico per molte donne. Ma alla chirurgia del seno non si ricorre solo per finalità estetiche: un’alta percentuale di protesi vengono impiantate anche a seguito di mastectomia.
Un semplice dato di fatto: in Italia sono circa 57.000 gli impianti mammari venduti in media ogni anno. Il 63% risultano impiantati per finalità estetiche, il 37% per finalità ricostruttive e si stima che ogni anno circa 41mila pazienti ricevano un impianto (dati salute.gov.it, Ministero della Salute). Per quanto riguarda l’ambito estetico, le ragioni della scelta di sottoporsi a Mastoplastica Additiva sono dettate per la maggioranza dei casi proprio da ipoplasia/aplasia mammaria, una malformazione caratterizzata da scarso o assente sviluppo delle ghiandole mammarie. Nell’ambito ricostruttivo, nel 77,9% dei casi le protesi sono state impiantate dopo diagnosi di tumore alla mammella e mastectomia.
Mastoplastica Additiva, ristabilire l’equilibrio psicofisico e ritrovare il benessere. Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico, con migliaia di interventi di chirurgia del seno al suo attivo e una casistica trattata davvero completa.
Cos’è l’ipoplasia mammaria?
“L’ipoplasia mammaria è una malformazione che interessa lo sviluppo della ghiandola mammaria e che può essere ereditaria o insorta. I sintomi si notano già durante la pubertà: il seno non cresce di volume, e si tratta di una condizione molto più comune di quanto si pensi. Non si tratta di una condizione “patologica”, ma spesso il seno è considerato dalla donna lo specchio della sua femminilità, un elemento fortemente connesso alla sua identità. Nella maggioranza dei casi il ricorso alla Mastoplastica Additiva non è solo un modo per correggere quei difetti che non rispecchiano i cosiddetti canoni di bellezza. La problematica fisica può avere una componente patologica, può colpire l’autostima ed essere causa di grave disagio”.
Le anomalie mammarie sono un problema diffuso?
“È boom di anomalie mammarie a causa di fattori non ancora identificati: mammelle stenotiche di forma stretta e cadente, seno tuberoso, asimmetrie evidenti… ma i ritocchi al seno sono fra i più eseguiti in Italia e nel mondo, ed oggi le correzioni non sono particolarmente invasive e danno luogo a risultati sempre più estetici e naturali: aumento, riduzione, lifting, ricostruzione post-oncologica”.
Correggere, migliorare, ricostruire, trattare malformazioni del corpo congenite o acquisite: la Chirurgia Plastica, funzionale e/o estetica, ha un importante ruolo multidisciplinare nel campo nel benessere psicofisico. E se è vero che è meglio concentrarsi sulla salute del corpo più che sul suo aspetto esteriore, anche il benessere psicofisico è salute.