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Bellezza naturale Vs. Bellezza artificiale: e tu, da che parte stai?

L’Italia è il quarto Paese al mondo dove si pratica il maggior numero di interventi estetici. E la tendenza è sempre in aumento. Ma qual è la differenza fra buona chirurgia e bad pratice? Fra bellezza naturale e imitazione dei canoni estetici stereotipati? Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico.

Naturalezza e armonia o effetto plastic doll? Chirurgia estetica, proporzioni, limiti e misure da rispettare per ottenere un risultato indectable

Per molti, ma non per tutti… Il (controverso) trend della chirurgia estetica sui social? Esagerare con il bisturi. Foxy eyes, labbra XL, zigomi a palloncino, visi gonfi e innaturalmente liftati, seni esplosivi e fondoschiena alieni: c’è chi si vanta di essere sempre la prima (o il primo) a provare le novità, postando video su Instagram e su TikTok con successo virale. Che volti e fisici perfetti (e artefatti) possano risultare sexy nell’immaginario di alcuni e nelle diverse culture non è certo una novità, ma oggi più di ieri i segnali del dismorfismo corporeo ci sono tutti: under 20 già gonfiatissime, over 40 stra ritoccate, over 60 super tirate. E onestamente, si vede.

C’è chi dice no… Addio bellezza artefatta! Oggi i canoni estetici propongono modelli più ampi e diversificati rispetto ad alcuni stereotipi imperanti sui social. Nella più evoluta chirurgia estetica si assiste ad una vera e propria inversione di tendenza secondo cui la bellezza non è la ricerca di una perfezione standardizzata, ma piuttosto l’espressione più naturale e armoniosa di sé stessi

Less is more. E mentre una nutrita schiera di attori, personaggi pubblici e influencer dice no all’effetto plastic doll e un plutone di chirurghi estetici sottolinea l’importanza di trattamenti che valorizzino i tratti individuali, senza esagerare e senza stravolgere i lineamenti, c’è ancora chi condivide con orgoglio esperienze di chirurgia bad practice, e non solo fra le celeb, ma anche fra la gente comune.

La chirurgia etica contro l’abuso di interventi estetici. Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico specialista.

“La moderna ricerca di una chirurgia ed una medicina estetica “indectable” (cioè non rilevabile, che non si può scoprire) evidenzia una vera e propria inversione di tendenza e un ritorno alla bellezza naturale. Da un punto di vista estetico la chirurgia “esagerata” produce risultati innaturali, e quindi non armoniosi. Un conto è rallentare il naturale processo di invecchiamento o desiderare di ritoccare un inestetismo che crea disagio psicofisico, un altro è stravolgere i lineamenti del proprio viso o cambiare radicalmente il proprio aspetto. La tendenza delle labbra a canotto e dei visi alterati è in fase calante, e noi medici abbiamo il dovere di dire no ad alcune richieste dei pazienti, quando sono spinte da motivazioni errate”. 

Cosa c’è dietro la richiesta di “abuso” di chirurgia estetica?

“Codici estetici stereotipati, la ricerca di una perfezione irraggiungibile, l’influenza dei personaggi famosi, l’uso di filtri e immagini ritoccate che possono generare un senso di inadeguatezza. E nei casi limite, l’emulazione, e quindi un disturbo da dismorfismo corporeo: dietro il voler somigliare a questo o a quel personaggio famoso si nasconde una percezione distorta di sé stessi, una profonda insoddisfazione e una complessa infelicità. Ma non sarà certo la chirurgia estetica estrema a donare felicità. Nel corso della prima visita il dialogo col paziente è una fase fondamentale per chiarire se i risultati sperati sono ottenibili, se l’insoddisfazione legata al proprio aspetto è “sana” o è patologica, se l’approccio alla chirurgia estetica è corretto”.

Quale dovrebbe essere l’approccio corretto alla chirurgia plastica?

Aspirare alla migliore versione di sé stessi. La bellezza è armonia, equilibrio, proporzione, personalità e naturalezza”.