Al momento stai visualizzando Seno svuotato, cadente? Se per te è un problema, ecco le soluzioni

Seno svuotato, cadente? Se per te è un problema, ecco le soluzioni

Che sia mini e a coppa di champagne o oversize in stile pin-up anni 50, sfoggiare un décolleté sodo e tonico resta il sogno di tutte le beauty addicted. Poco importa la taglia! Ma con il tempo spesso il seno non riesce a sfidare la forza di gravità, e che sia grande o piccolo tende comunque a svuotarsi e a cadere giù. “Perché gli uomini sono fissati con il seno?” chiedeva Julia Roberts a Hugh Grant nel film Notting Hill… La verità è che anche le donne sono emotivamente legate al proprio seno, e se cambia e perde tono, sono in molte a desiderare di migliorarne l’aspetto. 

Cambiare si può, per piacersi e per piacere: le soluzioni in chiave lifting sono tante, e mentre cresce la richiesta di interventi estetici al seno e si abbassa l’età di chi vi si sottopone, la Mastopessi diventa un trattamento chirurgico sempre più personalizzato a seconda del grado dell’inestetismo da correggere. 

Rimodellare e rassodare una mammella ptosica, per ammirare il proprio seno sotto nuove spoglie. Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico:

“Con il passare del tempo e sotto l’effetto degli ormoni il seno cambia continuamente, dallo sviluppo alla menopausa. E se agli effetti ormonali aggiungiamo fattori come la forza di gravità, il naturale invecchiamento, la gravidanza e l’allattamento o i cambiamenti di peso, essendo costituito da ghiandole, legamenti e tessuto adiposo perde elasticità e va in ptosi”.

Quali soluzioni offre la chirurgia estetica quando si desidera un effetto push up?

“Per rimediare alla lassità dei tessuti si può ricorrere alla Mastopessi, il lifting del seno che può essere eseguito anche senza protesi. Se una donna è soddisfatta del volume che riempie le coppe quando indossa il reggiseno, non è necessario ricorrere ad un impianto mammario. Tecnicamente prende il nome di Mastopessi con auto-protesi, cioè tessuto ghiandolare della stessa mammella, che andrà a riempire la parte centrale e superiore del seno esattamente come una protesi. Consiste nel dare forma e volume, conferire ulteriore proiezione al cono mammario e riposizionare in sede corretta il complesso areola-capezzolo. 

➡ Nei casi più semplici basta eliminare un anello di pelle intorno all’areola e sollevarla, un intervento veloce in semplice anestesia locale che prevede una sola cicatrice intorno all’areola (che col tempo diventa quasi invisibile). 

➡ Nei casi in cui la mammella fosse molto cadente, il chirurgo praticherà una seconda cicatrice, dall’areola al solco sotto-mammario. Anche in questo caso l’intervento si svolgerà in anestesia locale, con una cicatrice verticale che risulterà sempre meno visibile nel tempo. 

➡ La terza opzione prevede un’altra incisione sul solco sotto-mammario, ma tutto questo dipende dal grado dell’inestetismo da correggere. In ogni caso, il risultato è molto efficace. 

➡ Se invece il seno manca totalmente di volume, il chirurgo opterà per l’inserimento di un impianto mammario. 

➡ Infine nei casi in cui il seno risultasse solo un po’ svuotato, è possibile procedere con un Lipofilling, prelevando il grasso da un’area donatrice (come addome o fianchi) per poi re-impiantarlo nell’area che necessita di volume”.