Hai qualche chilo in più rispetto al peso forma? C’è la Body Positivity, un movimento fondato sulla lotta alla derisione del corpo che promuove l’accettazione di tutti gli aspetti fisici a prescindere da taglia, forma o genere e sulla contestazione degli standard di bellezza.
Anche per te gli anni passano? C’è la filosofia Pro-age, la nuova bellezza della maturità, per invecchiare nel modo migliore fra prevenzione e libertà di essere, perché la bellezza non ha età.
Ma se sei un paziente oncologico? (Pausa, silenzio, riflessione). L’importanza del Self-care: aiuta a combattere, a non perdersi d’animo, a restare positivi e propositivi, a trovare la forza, ad affrontare con serenità un percorso difficile.
Cosa succede dopo una diagnosi simile? E durante la terapia? Survival story. Storie molto personali, che segnano la vita. All’inizio, dopo la diagnosi, si tratta di un viaggio con destinazione ignota, e durante la terapia di una battaglia impegnativa. Intervento, chemio, radio, ormonale, mirata, immuno… perdere capelli, ciglia e sopracciglia, affrontare cicatrici, manifestazioni cutanee, piaghe, gonfiori e fragilità… Ma se lo stress accompagna spesso i pazienti anche alla fine della terapia, se la sfida dura a volte tutta la vita, se ogni soggetto convive in maniera diversa con i cambiamenti estetici che porta la terapia oncologica, il punto di partenza dell’approccio globale alla salute è la reinvenzione della propria immagine e il nutrimento del proprio benessere. Ed ecco che un bel giorno, contro ogni apocalittica previsione, l’esperienza non ha più lo stesso peso insopportabile, il futuro riprende colore e il presente diventa ancora più prezioso. Amarsi ancora… La malattia può togliere la spensieratezza, ma non deve portar via l’amore, verso gli altri e soprattutto verso sé stessi. E se le terapie hanno effetti collaterali, un trattamento estetico può diventare un supporto psicofisico importante. Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico.
“Alla cura di sé stessi non bisogna mai rinunciare. Un trattamento estetico può diventare oggi un importante supporto alle terapie oncologiche: può aiutare a limitare alcuni effetti collaterali di natura estetica e al contempo può distogliere dal malessere e rilassare la mente e il corpo. Oggi, in molti casi, la neoplasia non è più una malattia terminale, e grazie alle nuove terapie mediche è possibile sopravvivere, imparando a convivere con le conseguenze ed i cambiamenti che comporta. In questo contesto anche la Medicina Estetica, preventiva, curativa e riabilitativa, può contribuire alla ricostruzione dell’equilibrio psicofisico”.
Cure salvavita e cure per l’anima. Le une sono complementari alle altre. È dimostrato che la Medicina Estetica è un valido supporto per elevare i tassi di successo delle terapie oncologiche e che una maggiore attenzione al proprio aspetto migliora la qualità di vita dei pazienti, ne agevola il percorso terapeutico e la coesistenza con la malattia.
– Le patologie neoplastiche sono molte dure da sopportare. Ma quali sono in particolare le conseguenze della terapia oncologica per la pelle?
“Oltre alle cicatrici e agli edemi post-chirurgici, spesso molto evidenti, gli effetti collaterali delle cure sono invalidanti. Riguardo le manifestazioni cutanee, la chemioterapia provoca secchezza ed eruzioni cutanee, piaghe, gonfiore, fragilità delle unghie, mentre quelle indotte dalla radioterapia sono l’ispessimento della cute o il cambiamento di colore nella zona irradiata”.
– Come aiutare questi pazienti a contrastarne gli effetti?
“Per attenuare le manifestazioni cutanee la Medicina Estetica ci viene in aiuto con varie terapie: Peelings cutanei schiarenti per eliminare il giallore della chemio, Biorivitalizzazione del cuoio capelluto per favorire la ricrescita dei capelli, Biorivitalizzazione del viso, che oltre a svolgere un’azione ristrutturante ed altamente idratante, stimola la produzione di collagene, elastina e ulteriore acido ialuronico endogeno contrastando naturalmente i processi di invecchiamento cutaneo, Laser dedicati al trattamento delle cicatrici post-operatorie presenti sia sul corpo che sul viso, Endospheres per una riduzione dei sintomi legati all’insufficienza venosa come pesantezza, gonfiore ed edemi post chirurgici degli arti”.
Chi è affetto da un cancro vive una condizione di sofferenza fisica e psichica che nessuno può davvero comprendere. Mai dire “So come ti senti” o “Ti capisco…”, chi potrebbe mai capire cosa il paziente sta passando? Neanche “Coraggio, non mollare!” o “Devi essere forte”, suonerebbe come un’attribuzione di responsabilità, come un giudizio, come se l’esito della battaglia dipendesse dalla sua forza di volontà. E nemmeno “Con la tua stessa malattia, c’è chi sta peggio di te…”, perché non sarebbe certo un conforto. Ma forse si può dire “Il più grande dei tuoi superpoteri? Wellness! Fai ciò che ti fa star bene e prenditi cura di te.