Scorciatoie. Indispensabili quelle da tastiera per chi lavora in ufficio o quelle stradali per chi deve raggiungere in fretta una località grazie ad un percorso più breve. Una scorciatoia sarà anche il mezzo più rapido e più sbrigativo per raggiungere un obiettivo, ma non sempre è la scelta giusta.
Ecclettiche, poliedriche, flessibili: in tema di chirurgia estetica, e in tutti i campi della medicina, le alternative terapeutiche più semplici rispetto a quelle più invasive sono plausibili, a condizione che non si trasformino nel modo più veloce per sbagliare strada.
Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico:
“Nella nostra professione, quando si trova una tecnica più agevole e meno invasiva per raggiungere lo stesso esito, il sistema più complicato viene messo da parte. Parliamo ad esempio del terzo superiore del volto, e cioè di rughe glabellari, frontali e periorbitarie: mettendo a confronto la proteina botulinica (il cosiddetto botox) e il lifting chirurgico, fino ad una certa età non ha alcun senso procedere con la chirurgia. Il botulino è oggi un prodotto sicuro e molto efficace per distendere le rughe, perché rilassa i muscoli mimici che ne determinano la comparsa. È la procedura ideale, perché richiede pochi minuti, viene eseguita in ambulatorio, è indolore ed i risultati si apprezzano entro una settimana. Ha una durata di circa 6 mesi, dopo i quali si può ripetere il trattamento. Ben diverso è il lifting facciale, un intervento chirurgico vero e proprio che sì, risolleva i tessuti cutanei e sottocutanei, ma che prevede incisioni e quindi sala operatoria, anestesia e post-operatorio, e che viene eseguito in genere su pazienti ultracinquantenni con importante prolasso dei tessuti. Certo ogni ritocco del viso ha una sua particolare indicazione, ma grazie al botulino generalmente non serve fare un lifting facciale prima dei 50 anni.
Altra cosa sono invece le scorciatoie. Specie quando sono solo scelte di marketing”.
Scorciatoie e scorciatoie… può farci qualche esempio?
“Per esempio può capitare di incontrare dei chirurghi plastici che fanno di tutto per vendere sogni: non sono capaci di eseguire il giusto intervento e consigliano trattamenti alternativi più semplici (per loro!) da eseguire. O pazienti che vanno alla ricerca di scorciatoie perché sembra la strada più facile, ma poi non sono soddisfatti del risultato finale. Il compito del buon chirurgo è fare una corretta diagnosi e consigliare il trattamento risolutivo, senza mai perdere di vista un unico obiettivo, fare la cosa giusta per il paziente”.
Scorciatoie e prezzo. Può il costo di un buon intervento essere più basso della media?
“La chirurgia estetica non conosce mezze misure. Programmare una Mastoplastica Additiva, ad esempio, è una cosa molto importante. I fattori che incidono sul prezzo finale sono tanti: la scelta del chirurgo, la sua equipe medica, la struttura in cui viene eseguito l’intervento, la degenza prevista, la marca e il tipo di impianto mammario. Il costo di un buon intervento non può essere basso, e quando il prezzo fra un professionista ed un altro varia considerevolmente, vale la pena di chiedersi chi dei due sia il vero professionista. Ogni paziente dovrebbe informarsi bene, e disporre di strumenti atti a valutare: quanto il costo di un intervento può essere ridotto senza pregiudicare la qualità del risultato? Certi costi non possono essere abbattuti se non a discapito della qualità. E quando qualcosa costa poco, è perché vale poco”.
Scegliamo bene il nostro trattamento insieme al chirurgo (di fiducia!), e che sia terapeutico, risolutivo ed esteticamente corretto.