Aumento del tessuto adiposo su precisi distretti corporei come gambe, fianchi, addome, glutei, braccia: lipedema, una malattia genetica cronica confusa spesso con il linfedema, la cellulite o l’obesità che colpisce le donne e che necessita di un percorso terapeutico adeguato.
Lipedema, diagnosi e trattamento tempestivi possono fare la differenza
Awareness, consapevolezza, la base per migliorare la propria qualità della vita. E conoscere con precisione il proprio stato di salute è fondamentale per pianificare insieme al medico una terapia adeguata. Eppure molte donne non sanno ancora di avere il lipedema, anche se presentano tutti i sintomi di questa patologia. Lipoipertrofia simmetrica dolorosa delle estremità: si tratta di una malattia genetica che colpisce il tessuto adiposo sottocutaneo, il tessuto connettivo e il sistema linfatico e vascolare, causando un progressivo accumulo di grasso.
Una condizione invalidante e dolorosa poco conosciuta che porta spesso a diagnosi tardive e terapie errate: un lipedema non trattato può seriamente compromettere la qualità della vita, ed anche se non c’è ancora una cura specifica, ci sono a disposizione diversi trattamenti che possono fare la differenza, migliorando sensibilmente la sintomatologia. Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico specialista e master in medicina estetica.
“Si è affetti dalla patologia sin dalla nascita, anche se i sintomi si presentano generalmente in periodi di squilibrio ormonale. Si tratta di un disturbo che colpisce le donne e che si manifesta con un accumulo anomalo, simmetrico e bilaterale di grasso principalmente a livello dei distretti corporei inferiori, e in qualche caso anche a livello delle braccia. È diverso dal linfedema o dall’obesità, ai quali può però associarsi, complicando il quadro sintomatologico della paziente. Oltre ai progressivi accumuli di adipe fibrotico provoca gonfiori, dolori, pesantezza, infiammazione sistemica, problemi articolari, vascolari e linfatici, difficoltà a camminare, correre e svolgere normali attività. E pregiudicando l’aspetto delle aree colpite può minare l’autostima, favorendo imbarazzo, ansia, depressione, frustrazione, problemi psicologici e condizionamenti nella sfera sociale e privata”.
Come si cura il lipedema?
“L’approccio è multidisciplinare, un percorso terapeutico che si basa non solo su una dieta ipocalorica sana, su un regolare esercizio fisico moderato o su indumenti contenitivi e bendaggi, ma anche su specifici trattamenti di medicina estetica. La microvibrazione compressiva con Endospheres è una procedura che funziona a livello microcircolatorio e che aiuta a raggiungere obiettivi concreti, non solo in tema di riduzione del dolore. Questa rivoluzionaria tecnologia 100% non invasiva è l’ultima frontiera del linfodrenaggio per insufficienza veno-linfatica: un particolare rullo composto da 55 sfere in silicone genera delle vibrazioni meccaniche a bassa frequenza con 355 HZ di potenza che agiscono sulla stasi linfatica, gli accumuli di liquido e le cellule adipose. I pazienti che si sottopongono al trattamento potranno godere della piacevole sensazione di migliaia di micro-massaggi, come minuscole mani che massaggiano la pelle. Bastano sedute di pochi minuti per notare differenze sostanziali. Anche la carbossiterapia ha dato eccellenti risultati: quello con CO2 è un trattamento sperimentato, sicuro e ampiamente diffuso che impiega anidride carbonica allo stato gassoso, somministrata per via sottocutanea. Ha origine dalla medicina termale e la sua applicazione inizia intorno agli anni 30 in Francia. Consigliata anche in angiologia e sfruttata in moltissimi rami della medicina, agisce sul microcircolo e si rivela preziosa sulle insufficienze venose e linfatiche. L’anidride carbonica è in grado di incrementare il flusso ematico e di aumentare la concentrazione locale di ossigeno. La terapia è inoltre in grado di favorire la rigenerazione cellulare, di riattivare il metabolismo, di eliminare le cellule di grasso inducendo un processo lipolitico, di favorire il drenaggio linfatico, di stimolare l’attività dei fibroblasti responsabili della produzione di elastina, collagene ed acido ialuronico e di migliorare l’aspetto della cute producendo un effetto tensore. Ma l’unica terapia che può ridurre sostanzialmente la quantità di grasso è quella chirurgica mediante lipo-aspirazione, che consente di agire direttamente sulle cellule adipose con un forte miglioramento funzionale ed estetico”.