Orecchie a sventola, un tratto molto comune, presente già da bambini perché l’orecchio giunge alla sua dimensione definitiva intorno ai dieci anni. Una caratteristica come un’altra, ma che causa spesso disagi e complessi, anche sui banchi di scuola. La soluzione? Otoplastica, una chirurgia sicura ed efficace.
I vantaggi dell’otoplastica? Un aspetto naturale, una procedura chirurgica personalizzata, un aumento della self-confidence. Si interviene solo in anestesia locale con sedazione.
Imperfetti e bellissimi, siamo in tanti! L’unicità della differenza… c’è chi ne ha fatto un tratto distintivo ispirandosi alla body positivity, ma c’è chi proprio non le accetta: orecchie a sventola, una cosiddetta deformità del padiglione auricolare piuttosto comune, una connotazione molto spesso di natura ereditaria caratterizzata da un’eccessiva sporgenza verso l’esterno che in alcuni soggetti dà origine a problemi psicologici importanti.
Dumbo Ears, pochi centimetri di cartilagine capaci di cambiare l’aspetto al viso, causa di scherno, complessi e disagi che colpiscono indistintamente sia maschi che femmine diventando un problema serio e non solo estetico. E spesso i ragazzi, insieme ai genitori, si rivolgono al chirurgo già in età adolescenziale. Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico.
“Le orecchie ad ansa sono caratterizzate da un’insufficiente formazione (e in certi casi dall’assenza) dell’antelice, una piega nella cartilagine del padiglione auricolare. La distanza fra l’orecchio e la testa, secondo i canoni estetici, dovrebbe essere inferiore a 2 centimetri, e se si superano questi parametri le orecchie appaiono più evidenti. Fra i principali inestetismi, orecchie molto grandi e sporgenti, troppo alte rispetto al viso, dalla forma insolita o asimmetriche. Certo esistono vari gradi del difetto e le tecniche di correzione delle orecchie ad ansa sono molteplici. In ogni caso l’intervento è sempre personalizzato, e sarà nel corso della prima visita con il paziente che si potranno impostare insieme gli obiettivi specifici e realistici”.
Come si svolge l’intervento di otoplastica?
“L’operazione prevede di creare o aumentare la piega antielica e/o ridurre la conca cartilaginea. Le micro-incisioni saranno realizzate sulla superficie posteriore del padiglione auricolare, quindi resteranno invisibili. La cartilagine e il tessuto che sostiene l’orecchio saranno rimodellati e rafforzati con suture permanenti per giungere ad un risultato armonioso. L’intera procedura ha una durata media di 1 o 2 ore, il paziente sarà sveglio e rilassato ma insensibile al dolore e il risultato è immediato”.
L’intervento è consigliato anche in età scolare?
“Le orecchie ad ansa sono una delle cause più frequenti di scherno, sia fra bambini che fra adolescenti. L’inestetismo può essere fonte di imbarazzo nel rapporto con i coetanei e può dare origine a complessi e profonda insicurezza. Gli aspetti psicologici non vanno mai trascurati. In certi casi si può intervenire anche durante l’adolescenza, perché procedere con la correzione può diventare importante per il loro benessere psicofisico”.
Qual è il decorso post-operatorio?
“Dopo l’intervento bisogna portare un bendaggio per circa una settimana in modo da proteggere l’orecchio. Il primo giorno la testa dovrà essere mantenuta in posizione elevata. Superata questa fase non ci sarà più alcun rischio, i risultati saranno stabili. Il primo controllo post-chirurgico avverrà dopo 2 o 3 giorni dall’operazione”.
Otoplastica, una procedura chirurgica abbastanza semplice, dove le complicanze sono rare e i risultati generalmente soddisfacenti e permanenti.