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Mastoplastica riduttiva: rimodellare un seno eccessivo

Chapter 1, l’estetica

È una saga in due episodi di un intervento ormai leggendario che ha cambiato la storia di molte donne e il panorama dei rimodellamenti corporei più eclatanti della chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica al femminile. Oggi parliamo dei vantaggi estetici della Mastoplastica riduttiva, l’unica soluzione in caso di crescita estrema della mammella.

Si chiama Gigantomastia, ed è una condizione causata da un’eccessiva sensibilità degli ormoni e da una loro quantità insolitamente alta, che determinano una crescita progressiva benigna sino a un grado che richieda un trattamento chirurgico di riduzione. Può presentarsi come complicazione della gravidanza o della menopausa, ma nella maggior parte dei casi si tratta di gigantomastia giovanile, nota anche come ipertrofia mammaria virginale, una crescita rapida e massiccia in giovane età che può provocare problemi psicologici, comportamentali e sociali. Un seno eccessivo può condizionare una donna nella semplice vita quotidiana, nell’attività sportiva e nella sfera privata e sessuale: problemi nel trovare un abbigliamento adeguato o il giusto reggiseno, errata postura per cercare di nascondere il seno, attenzioni non desiderate, battute sarcastiche, ma soprattutto una cattiva visione della propria immagine. Se la convivenza con l’ipertrofia mammaria si avvicina molto al concetto di gabbia e ostacolo, grazie alla Mastoplastica riduttiva è possibile trasformare la silhouette e migliorare sensibilmente la qualità della vita delle pazienti che ne hanno bisogno.

Un chirurgo specializzato, una precisa e singolare procedura con quattro diverse modalità di intervento, tre gradi di ipertrofia mammaria (moderata, severa/grave, gigantomastia) e un remodeling che si può eseguire anche su pazienti in età adolescente, purché abbiano terminato lo sviluppo: sono questi gli ingredienti che possono velocemente trasformare un’imbarazzante e invalidante deformità in una forma armonica ed equilibrata, conferendo alle mammelle caratteristiche di volume, rotondità e proiezione tali da renderle di aspetto gradevole e naturale. Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico. Il suo curriculum è un’enciclopedia di interventi chirurgici della mammella, con una casistica trattata davvero completa.

“L’intervento di Mastoplastica riduttiva viene eseguito per ridurre la dimensione e correggere la forma di un seno eccessivamente sviluppato e cadente, asportando gli eccessi di pelle, ghiandola mammaria e tessuto adiposo e riposizionando areola e capezzolo in sede corretta. Consente inoltre di correggere eventuali asimmetrie e di ridurre il diametro delle areole, nel caso in cui sia eccessivo. Si tratta di un intervento non routinario, in quanto la procedura non è standardizzabile e prevede varianti in base alla conformazione anatomica della paziente”.

– Ci parla delle varie modalità d’intervento?

“Sono essenzialmente quattro. La Mastoplastica riduttiva con incisione periareolare, verticale e orizzontale, con incisione perareolare e verticale, con incisione periareolare e con rimozione temporanea della struttura areola-capezzolo. La visita preoperatoria ha la finalità di valutare la situazione clinica della paziente, oltre che concordare il risultato estetico desiderato. I tempi di recupero post operatorio sono soggettivi, e dopo 2/4 settimane la paziente può gradualmente riprendere la propria attività lavorativa”.

– Ma i risultati sono definitivi?

“La riduzione della mammella è definitiva, e i risultati sono in genere molto soddisfacenti”.