Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica 2023: una chirurgia che guarda al futuro. Sembrano davvero lontani gli anni in cui andavano di moda i seni oversize dalla forma tonda e innaturale, le labbra XXL e i volti ultra-liftati e inespressivi. E se i pretendenti al trono della bellezza sono sempre di più, sarà la ricerca della naturalezza ad essere la protagonista indiscussa della scena. Difficile rubarle il podio! Un mood che rispecchia lo spirito dei nuovi chirurghi plastici, che hanno saputo allargare i propri orizzonti con il proposito di preservare e valorizzare l’identità di ogni paziente. Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico.
Mastoplastica Additiva dai risultati naturali: protesi tonde o anatomiche?
“Le protesi tonde, che conferiscono un effetto push up al seno, riempiono in egual misura sia la parte superiore che quella inferiore della mammella ed hanno una base circolare: il volume è distribuito uniformemente, con il punto di proiezione esattamente al centro, punto che rimane invariato a prescindere dalla gravità e dalla posizione della paziente, che sia in piedi o sdraiata. Le protesi anatomiche, invece, hanno la stessa anatomia della mammella. Quando sottoposte a forza di gravità hanno una forma “a goccia”. Quelle anatomiche risultano in genere più naturali, anche se la scelta dipende sempre dalla situazione di partenza. Di solito è la protesi anatomica a vincere la sfida della naturalezza, anche se la regola non è fissa: non esiste la protesi perfetta, ma quella che si adatta meglio alla paziente. Un risultato armonico e naturale nasce da un impianto mammario studiato ad hoc. Oggi abbiamo a disposizione anche le protesi ergonomiche: sono delle protesi rotonde, ma riempite con un gel morbido e dinamico che permette alle stesse di assumere una forma anatomica quando la paziente è in posizione eretta. Anche la taglia gioca un ruolo importante ai fini di un risultato naturale. Rispetto al passato, oggi è sempre più contenuta: sembra che la donna giunonica abbia lasciato il posto al fisico da modella. Less is more”.
Blefaroplastica pro-age, risultati più equilibrati
“Stessa logica applicata anche alla Blefaroplastica. Anche qui less is more: l’intervento di chirurgia estetica che apre lo sguardo e corregge le palpebre cadenti si avvale di tecniche dalla precisione estrema che danno risultati più duraturi e molto più equilibrati. La rimozione totale della pelle in eccesso può infatti rivelarsi controproducente. Oggi i pazienti non chiedono la Blefaroplastica per tornare ventenni o per tornare indietro nel tempo, ma per ridare armonia allo sguardo e al viso in generale. Il concetto di ringiovanimento è ormai superato, e la Blefaroplastica oggi è pro-age, non anti-age”.
Lifting viso: sempre meno bisturi, sempre più Medicina Estetica
Parole chiave? Tecnologia, prevenzione e un’incessante ricerca di equilibrio, che insieme a un sempre nuovo e dinamico sviluppo di tecniche conservative hanno portato questa disciplina ben oltre i confini dell’omologazione e della perfezione di codici estetici predefiniti. E così anche il viso: l’eterna giovinezza cede il posto al Greceful Ageing. Non si tratta più di ringiovanire, ma di prevenire e rallentare l’invecchiamento.
“Tra i trattamenti del futuro dedicati al viso – continua la dottoressa Tarico – ciò che appare già molto ben delineato è un approccio sempre meno invasivo o trasformativo, più etico, sostenibile e naturale. Trattamenti come il PRP e le terapie autologhe rigenerative, il lifting ad ultrasuoni (come Ultherapy) o la radiofrequenza monopolare (vedi il nuovo Thermage FLX), il laser o i filler a base di acido ialuronico. Oggi si parla molto di più di rigenerazione cellulare per avviare un processo di miglioramento della consistenza della pelle mantenendo i tessuti più giovani ed elastici, con risultati immediati, progressivi e stabili”.