Addominoplastica… Se l’estetica sembra essere il suo trend più eclatante, è spesso la funzionalità la sua missione off-set. Un intervento dalla coscienza ricostruttiva e riparatrice, in bilico fra bellezza e salute, che racconta le neo mamme e la loro rinascita, evocando non solo un rimodellamento corporeo da cover, ma anche la cura di una patologia seria, pericolosa, invalidante.
Pance & pance post gravidanza: con rotoli di adipe, con eccessiva lassità cutanea effetto grembiule, con scarsa tonicità della muscolatura, con diastasi della parete ventrale, gonfie come palloni o con palloncino sull’ombelico. Inestetismi più o meno evidenti che danno al ventre un aspetto davvero sgradevole, ma ciò che non tutti sanno è che alcune pazienti con il “palloncino” presentano in realtà un quadro funzionale gravissimo, il Floppy Wall.
Vulnerabile, fragile, distrutta: dopo più gravidanze, dopo un parto gemellare, o semplicemente dopo un cesareo o la nascita di un bimbo di grosse dimensioni, la parete addominale nelle sue pieghe più nascoste può riservare sorprese.
– Quali sono i sintomi del Floppy Wall?
Dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico: “La paziente si presenta con il ventre gonfio, come se fosse ancora in gravidanza, con un caratteristico aspetto globoso tipico del Floppy Wall, letteralmente “parete molle”. Si tratta di un’importante debolezza delle pareti muscolari e del loro assottigliamento, il cosiddetto muscle thinning. In questi casi, oltre ad una distasi di tipo A, concomita un’importante lassità di parete. Si tratta di una grave patologia: non trovandosi nella posizione giusta, i retti non svolgono più la loro funzione, quella di contenere i visceri addominali”.
– La correzione del Floppy Wall è più complessa rispetto alla correzione della diastasi dei retti?
“Questo tipo di correzione chirurgica è bidimensionale, molto più complessa rispetto alla correzione di una semplice diastasi, perché bisogna trattare sia l’eccesso verticale che quello orizzontale del complesso muscolo facciale dell’addome. Un altro dettaglio importante è la plicatura a doppia fascia: nei casi di importante lassità non ci si può limitare a plicare solo la fascia anteriore: i muscoli potrebbero slittare con una recidiva. La duplice plicatura, sia anteriore che posteriore, consente altresì di vincolare i margini interni dei muscoli. Questo approccio chirurgico è più complesso”.
– I risultati?
“Questo tipo di intervento consentirà un adeguato effetto tensore ed il risultato di un addome piatto ed elastico, scongiurando recidive”.
Tonicità, contenimento, riabilitazione. Tecniche e approcci chirurgici, progetti ricostruttivi di hi tech surgery per ripristinare l’elasticità dei muscoli, per un addome interamente riabilitato. Che bello sarebbe poter tornare indietro nel tempo… ma se il passato non si può cambiare, il futuro sì.