Se dopo il lockdown sono caduti molti divieti, la stretta imposta questa estate per frenare i contagi ha indicato delle regole precise nella vita quotidiana di tutti, come il distanziamento (la precauzione più importante per evitare il droplet) l’obbligo di mascherina se si è più vicini di un metro, l’obbligo di restare a casa con temperatura corporea superiore ai 37,5 c°, l’osservazione di varie misure di igiene come lavarsi spesso le mani con soluzioni alcoliche. Sono le trasformazioni di un mondo che cambia velocemente le sue regole. Ma se in questo inedito panorama la nostra vita è molto cambiata, la Medicina Estetica, la Chirurgia Plastica e la voglia di bellezza sono tornate puntuali in scena, come prima e più di prima, focalizzando la lente d’ingrandimento, oltre che su sicurezza, tutela e prevenzione, sull’osservazione di sogni e bisogni dell’uomo. Nel cuore dell’officina creativa della bellezza, lì dove si ridisegna e rimodella il viso e il corpo, ma anche l’anima, la richiesta di trattamenti estetici è cresciuta: una formula vincente per vivere meglio il “periodo Covid” e rendere la vita più felice, una tendenza che incarna la libertà espressiva ed esplorativa, l’ottimismo, la voglia di evasione.
Pensare ad un trattamento non come puro esercizio estetico, ma come un lifestyle: un modo di rigenerarsi e ridefinire il proprio posto nel mondo, di ritrovare se stessi o di trasformarsi in ciò che si desidera, una missione che abbraccia contemporaneamente la cultura dell’essere, dell’apparire e del divenire. Ed è seguendo questo pensiero che abbiamo chiesto al chirurgo plastico Maria Stella Tarico le risposte alle domande più frequenti dei pazienti in questo “periodo Covid”, a lei che con un’inesauribile energia incarna la capacità dell’estetica di rapportarsi con la contemporaneità.
– In questo “periodo Covid” si possono effettuare in sicurezza i trattamenti di Medicina Estetica?
“Sicuramente. Ho sospeso l’attività ambulatoriale nel periodo del lockdown, pur non essendoci restrizioni per gli studi medici. Si è trattato di una scelta etica, in quanto le nostre terapie mediche sono utili ma non urgenti. Con la stessa attenzione alla salute dei pazienti, finita la fase critica, ho redatto le linee guida per ricominciare a lavorare in sicurezza. Attenersi a queste regole è un dovere ma anche una necessità per un medico coscienzioso. Le norme riguardano sia la sanificazione degli studi che i dispositivi in dotazione del medico e la gestione del paziente. Per quel che riguarda le terapie medico-estetiche, i rischi e i benefici rimangono identici a quelli del passato, ferme restando la corretta diagnosi e la competenza nell’esecuzione della tecnica. Anche le avvertenze al paziente e le precauzioni da adottare sono sostanzialmente identiche a quelle previste in precedenza, di per sé molto accurate”.
– Sono diminuite le richieste di trattamenti?
“Tutt’altro! Alla riapertura le richieste sono state nettamente superiori alle aspettative. Il lungo periodo di isolamento ha provocato una sorta di reazione: per riprendere in mano la propria vita, si parte dalla cura di sé. Non solo: probabilmente il momento di paura, di incertezza, di solitudine ha portato ognuno ad incontrare se stesso più in profondità e a riflettere sulla preziosità della vita, e a come sia gratificante e piacevole dedicarsi uno spazio personale. Valutando la precarietà della vita, si può rinunciare a molto ma non alla bellezza per sentirsi meglio con se stessi”.
– Si possono fare più terapie nella stessa seduta?
“Questa è una richiesta molto frequente per ottimizzare i tempi ed evitare di recarsi più volte in studio. Si possono fare più terapie nella stessa seduta sia quando c’è sinergia d’azione tra le stesse che quando si interviene in aree diverse. Per esempio è possibile effettuare contemporaneamente un trattamento di botulino per correggere le rughe del terzo superiore del volto e un filler per le labbra, o utilizzare i fili di trazione per rimodellare l’ovale del viso”.
– Quale terapia si può effettuare per restituire un aspetto fresco e luminoso al viso?
“La lunga sospensione delle cure di medicina estetica ha realmente determinato in molte persone pelle disidratata e colorito spento. L’ideale, in questi casi, è la biorivitalizzazione cutanea. Questo in linea generale mentre, in dettaglio, occorre sottolineare che è sempre necessario far precedere i trattamenti dal check up per la misurazione dei parametri cutanei, dall’esame obiettivo e dalla raccolta dati, e infine prescrivere le terapie appropriate e personalizzate”.
– L’uso di mascherine può provocare impurità della pelle?
“Si è visto che l’uso di mascherine predispone a dermatiti, a reattività cutanea ed anche a pelle impura. È necessario adottare una corretta cosmesi. Il medico estetico può fare diagnosi di biotipo ed identificare i cosmetici ideali per ciascun paziente. Tuttavia in via generale si può affermare che sono da prediligere, in questo periodo, le creme idratanti leggere, le emulsioni in olio, in acqua o in gel, in modo da garantire l’assorbimento rapido e scongiurare l’effetto occlusivo”.
– La protezione solare resta indispensabile?
“Proprio così! È un prodotto da inserire senza dubbio nella prescrizione cosmetologia, tenendo conto che un lungo periodo di vita al chiuso predispone la pelle ad essere più sensibile e reattiva al sole”.
– Molti non hanno resistito ed hanno sperimentato il “fai da te”…
“Non c’è nulla di più pericoloso. Non si deve giocare con gli aghi! È fondamentale stabilire che si tratta di terapie mediche che richiedono una formazione specifica. È da sconsiderati, da imprudenti e superficiali pensare di potersi curare da soli. Il rischio è alto, infatti sono aumentate le complicanze in questo periodo, con possibili esiti permanenti”.