Se una nota marca di shampoo ha realizzato uno spot pubblicitario citando la forza secondo Hegel – il filosofo tedesco considerato il rappresentante più significativo dell’idealismo tedesco – focalizzandola sui capelli di un uomo, la ragione è che per molti di noi i capelli rappresentano il Mjolnir, il martello di Thor, in altre parole la nostra forza, la sicurezza in noi stessi, l’arma di seduzione più importante, il nostro biglietto da visita, la storia della nostra vita ed anche la geografia. Mi passo la mano fra i capelli, quindi sono. Ogni ciocca racconta un’esperienza, un’emozione. E’ la chiave per essere riconoscibili, ricordabili, indimenticabili. Tagli e acconciature stereotipati e resi iconici dal cinema, scene di film impresse nella nostra memoria in modo indelebile, non solo per le performance dei protagonisti, ma anche per un dettaglio identificativo, i loro capelli, ci raccontano chiaramente l’importanza di questi compagni di vita e d’identità. Basti pensare a Marilyn e ai suoi capelli dorati, ad un biondo Brad Pitt che interpreta Achille nel colossal epico Troy, ad una Rita Hayworth in Gilda, quando lancia indietro la sua chioma rossa e balla Put the blame on mame, allo chignon con diadema di Audrey Hepburn quando si ferma davanti alla vetrina di Tiffany, allo splendido ottantenne Robert Redford, che fu il più bello e il più amato di Hollywood, e al suo ciuffo biondo sempre scarmigliato, al caschetto nero di Uma Thurman in Pulp Fiction di Quentin Tarantino che ondeggia al ritmo del twist di Chuck Berry, a Bob Marley e ai suoi dreads, fino a Robert Pattinson, l’adorato vampiro Edward Cullen, con la sua stupenda chioma ribelle nella Twilight saga. Cosa sarebbero diventate queste stelle del cinema senza le loro magnifiche chiome? E poi i bowl cut dei Beatles… sui capelli del rock si potrebbe scrivere una storia infinita. Capelli amati, osannati, celebrati, ammirati, imitati, simbolo di bellezza, salute, eleganza, moda, stile e sensualità. Qualcuno ci da un taglio, qualcuno resiste, ma qualcun altro comincia a perderli… e per molti diventa un problema invalidante, estetico e psicologico. Si chiama Alopecia Androgenetica, è la forma di Alopecia più frequente, più comunemente conosciuta come Calvizie, una patologia che spesso viene vissuta con disagio. Colpisce il 70-80% degli uomini e il 30-40% delle donne, e si manifesta ad una determinata età con un diradamento progressivo del cuoio capelluto. E’ una condizione degenerativa del follicolo pilifero, ma che sia veloce o lenta, il risultato finale è sempre lo stesso: la caduta dei capelli. Un tempestivo intervento di PRP, grazie alla Medicina Rigenerativa e alle ignizioni di Plasma ricco di Piastrine, può riattivare le cellule staminali e i bulbi infruttiferi ancora presenti nel cuoio capelluto. Quando però l’Alopecia è in stadio avanzato e i bulbi piliferi sono ormai passati a miglior vita, la soluzione che offre i migliori risultati estetici è l’Autotrapianto. E’ vero che ogni problema contiene in sé il seme della sua soluzione: il Chirurgo asporta i capelli dalla zona donatrice del paziente, generalmente la nuca, e li reinpianta nell’area interessata da Calvizie, rinfoltendola. La tecnica utilizzata presso il nostro Centro è la FUE, Follicolar Unit Extraction, che prevede un prelievo non traumatico e diretto della singola unità follicolare, e che evita le lunghe cicatrici tipiche delle FUSS, tecnica molto invasiva e sempre meno richiesta, che prevede l’estrazione di una striscia di cuoio capelluto. L’Autotrapianto dei capelli viene eseguito in anestesia locale con sedazione, e consente di ottenere un risultato naturale e stabile. Per molte persone riavere in testa i capelli vuol dire risolvere un problema, non solo estetico, ma anche di identità. E oggi più che mai abbiamo bisogno di benessere, di forza, di autostima, di sicurezza. Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui ci troviamo, o assumersi la responsabilità di cambiarle.