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Mastoplastica Additiva: conosci le vie d’accesso per l’impianto mammario?

Sexy, femminile, prosperosa, audace: in due parole, Mastoplastica Additiva! L’intervento più richiesto al mondo svela tutta la determinazione di milioni di donne che desiderano valorizzare la propria bellezza. Donne di carattere, capaci di incarnare modelli di grande femminilità e ruoli di forte personalità, che si ribellano ad una natura poco generosa e che vogliono guardarsi allo specchio e vedersi più coerenti all’immagine ideale di sé. Il desiderio di sentirsi più femminile: un intervento tailor made, con infinite declinazioni e innumerevoli varianti, fra cui la via d’accesso alla protesi mammaria. Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico.

Le donne che desiderano sottoporsi a Mastoplastica Additiva si chiedono spesso quale sia il migliore approccio chirurgico, e in particolare quale sia per loro l’area più idonea (e più nascosta!) per la cicatrice, la cosiddetta via d’accesso alla protesi.

“Con vie d’accesso alla protesi mammaria ci si riferisce alle tecniche che prevedono l’inserimento dell’impianto, e tradizionalmente le principali sono tre: il solco sottomammario, il margine periareolare inferiore e l’area ascellare. Non esiste comunque un accesso chirurgico ottimale o standard, tutti hanno dei benefici, ma possono anche avere dei punti deboli in relazione al fisico della paziente. In generale bisogna diffidare di quei chirurghi che propongono sempre la stessa soluzione perché abituati a fare “così”. Nel corso della prima visita il chirurgo dovrà analizzare ogni dettaglio e discuterlo con la paziente. È essenziale che consigli la tecnica migliore, poiché ogni area di incisione ha i suoi vantaggi e svantaggi e il risultato dipende anche dalla specializzazione del chirurgo e dalle peculiarità di ogni caso”.

Il solco sottomammario

“Inserendo l’impianto nel solco sottomammario – continua la dottoressa Tarico – il chirurgo evita incisioni nell’area dell’areola, riducendo così i rischi di riduzione della sensibilità (anche se è un fenomeno raro e spesso transitorio). Esiterà una cicatrice sotto il polo inferiore della mammella, lì dove il seno si unisce al torace, che in genere non supera i 4 cm, e la visibilità sarà certamente ridotta”.

Il margine areolare inferiore

“Il chirurgo inciderà un semicerchio nella parte inferiore dell’areola, esattamente dove la pelle cambia colore. Di solito la cicatrice rimane invisibile anche a seno nudo perché sfocata, nascosta fra la parte pigmentata dell’areola stessa e la cute limitrofa, specie se la paziente ha una buona cicatrizzazione. Anche l’incisione peri-areolare può avere dei limiti: quando l’areola è molto piccola è difficile impiantare una protesi grande, se questo è il desiderio della paziente”.

L’area ascellare

“Sebbene conferisca l’enorme vantaggio di una cicatrice presente in un’area poco esposta (ma al contempo di una qualità spesso non ottimale, perché un’area di movimento e stiramento), la regione ascellare è la meno utilizzata. Sono pochi i chirurghi che eseguono questa tecnica: può alterare il drenaggio linfatico, è molto complesso creare una tasca simmetrica e le protesi restano più alte”.

Come prendersi cura delle cicatrici?

“Ci sono diversi fattori che influenzano l’evoluzione delle cicatrici, primo fra tutti l’abilità del chirurgo, ma anche l’età della paziente, la sua capacità di rigenerazione dei tessuti, il consumo di tabacco o alcol, l’uso di farmaci. Fondamentali comunque le attenzioni nella fase del post-operatorio: dopo qualche giorno dall’intervento, quando la ferita sarà chiusa, dovrà essere massaggiata con prodotti specifici e trattata con silicone, che aiuta a proteggere la cicatrice da agenti esterni e da infezioni. In caso di eccessi di pigmentazione, anche la medicina estetica può venirci in aiuto: carbossiterapia, laser e specifici dispositivi medicali favoriranno la rigenerazione dei nuovi tessuti che prenderanno il posto di quelli mal cicatrizzati. Grazie alle ultime tecniche di medicina rigenerativa ed ai più tecnologici sistemi laser, il trattamento delle cicatrici è oggi semplice e indolore, con risultati soddisfacenti, stabili e definitivi.