Filler labbra 3.0. Un mix esplosivo di sensualità e magia su cui oggi la Medicina Estetica volteggia con equilibrio. Follower? Milioni! Le micro-iniezioni di bellezza per una bocca più piena, definita e carnosa sono sempre in pole position tra i ritocchini più richiesti. Un trattamento da eseguire con professionalità e moderazione per ottenere un’esito armonico, proporzionato e naturale.
Retouch, refresh, revitalized: gli uomini ricercano una maggiore morbidezza e idratazione, le ragazze chiedono più volume effetto plumping, le signore desiderano risollevare gli angoli, che con il passare del tempo scendono giù e conferiscono un aspetto triste, e le donne più mature vogliono cancellare le rughette del contorno labbra, il codice a barre. E se l’universo del filler è in continua evoluzione, la sostanza riempitiva attualmente più utilizzata e sicura resta sempre l’acido ialuronico, con caratteristiche e campi di applicazione differenti e un’ampia gamma di prodotti disponibili.
Multiuso, multieffect, multitasking: tutto l’heritage di una molecola biologica e bioriassorbibile che in natura è anche un componente fondamentale del derma, e che sin dal 1989 ha dimostrato la sua eccellente biocompatibilità, il maggior grado di purezza e viscosità e l’assenza di allergenicità. Talento innato, poliedricità straordinaria: l’acido ialuronico si è imposto come fonte preferenziale per ridurre i segni dell’invecchiamento, per rimodellare i volumi, per idratare e proteggere i tessuti, per riattivare la rigenerazione della pelle stimolando la funzionalità cellulare.
“La principale funzione dell’acido ialuronico è quella di ritenere acqua” ci spiega la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico “ed è una molecola chiave nell’idratazione del derma. Ha un effetto volumizzante, garantisce una struttura di sostegno alla cute ed espleta un effetto biostimolante sull’attività dei fibroblasti, aumentando la sintesi di collagene, elastina e acido ialuronico autologo. L’acido ialuronico è uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi e conferisce alla pelle quelle sue particolari proprietà di elasticità e morbidezza, di resistenza e mantenimento della forma”.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Maria Stella Tarico quali sono le domande più frequenti dei pazienti:
– Ho fatto il filler labbra e a distanza di 6 mesi avverto al tatto dei bozzetti, cosa è successo?
“L’acido ialuronico è disponibile in diverse concentrazioni e strutture molecolari, grado e tipo di reticolazione. Quando iniettato in eccesso, o su un piano cutaneo non corretto, o in un errato distretto anatomico rispetto a quello indicato, questa sostanza può dare esiti di compartimentalizzazione, un meccanismo di difesa che porta alla formazione di nodularità e granulomi. Il prodotto che il suo medico ha utilizzato potrebbe non essere quello più adatto alla zona anatomica trattata per proprietà e caratteristiche, oppure il filler potrebbe non essere stato eseguito alla corretta profondità. Anche se si tratta di un trattamento di routine, deve essere eseguito con professionalità e competenza. Bisogna sempre affidarsi a medici con un percorso di formazione specifico dopo la laurea, e bisogna richiedere la certificazione del prodotto, con il talloncino corrispondente che riporta la data di scadenza e il numero di lotto”.
– La fiala del prodotto è stata divisa in due parti, e la seconda è stata utilizzata per un mio successivo filler a distanza di un mese. È corretto?
“No. Questo accade solo tra medici principianti o che non rispettano l’etica professionale. La sterilità dei filler a base di acido ialuronico, dopo un lungo periodo di conservazione, potrebbe essere inficiata da sviluppi di colonie batteriche. La siringa, dopo l’uso, non può essere ri-confezionata nel suo involucro originale con il nome della paziente sull’etichetta. Queste sono pratiche a basso costo, e possono dare origine a processi infiammatori”.
– Cosa posso fare per eliminare i bozzetti rimasti?
“Eventuali noduli, che possono formarsi anche dopo diversi giorni dal trattamento, si possono comunque trattare con ialuronidasi, un’enzima in grado di degradare l’acido ialuronico senza influenzare la vitalità dei fibroblasti né quella della cute, che scioglie rapidamente il granuloma nelle successive 24/48 ore. Si tratta di un antidoto in grado di cancellare gli effetti non desiderati”.
– La ialuronidasi può avere controindicazioni?
“In genere no. Prima di somministrarla bisogna comunque verificare che il paziente non sia allergico a questa sostanza. Iniettata alla concentrazione e alla quantità giusta per ogni singolo paziente trattato, permette di ottenere in pochi minuti una riduzione dell’antiestetico gonfiore”.
– Dottoressa, mi scusi ma come mai il costo del filler da lei è maggiore rispetto a quello che mi ha chiesto l’estetista che usa la Ialuron pen?
“L’estetista non può effettuare terapie iniettive. È un abuso di professione ed è perseguibile per legge. Lei, dopo aver consultato un’estetista, è venuta in questo ambulatorio perché, evidentemente, vuole che ad intervenire sul suo viso sia un medico. Inoltre i filler utilizzati da un medico sono presidi di altissima qualità”.