Filler vulvare per la rigenerazione intima femminile: le nuove frontiere della medicina estetica dedicate alla bellezza (e alla salute!) dell’area genitale, che in post parto o in menopausa può incorrere in problematiche non solo estetiche, ma anche funzionali.
Le soluzioni della medicina estetica per la zona V: il filler vulvare per migliorare il comfort intimo
Il tocco della giovinezza. Si chiama filler vulvare, è dedicato a chi subisce gli effetti dell’aging, alle donne in menopausa e alle neo mamme in post parto o in post episiotomia (incisione chirurgica eseguita durante il parto per facilitare il passaggio del bambino), e consente di ridurre sfregamenti, infezioni e irritazioni, contrasta svuotamenti e cedimenti, migliora i sintomi legati a ipotrofia cutanea e mucosa e rimodella l’aspetto delle grandi labbra, strutture anatomiche importanti ai fini della protezione e dell’estetica della vulva.
Cade così anche l’ultimo tabù: ieri “quello che le donne non dicono”, oggi un disagio di cui parlare e che il medico può alleviare. E se alcune donne parlano ancora con imbarazzo o con rassegnazione del proprio benessere intimo, c’è n’è molte altre che si rivolgono ad un professionista per migliorare il proprio comfort.
Il filler vulvare non è solo una questione di ringiovanimento. Ce ne parla la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico specialista e master in medicina estetica.
“Col passare del tempo e a causa del calo di estrogeni anche l’area vulvare subisce modificazioni in termini di aspetto e funzionalità. Il filler alle grandi labbra è molto più che bellezza: è indicato per migliorare i sintomi correlati all’ipotrofia e alla ridotta elasticità dei tessuti dell’area genitale femminile come secchezza, dispareunia (dolore durante un rapporto sessuale), prurito. Il trattamento idrata e rigenera, migliora il trofismo di cute e mucosa, contrasta l’aspetto rugoso e conferisce alle grandi labbra un aspetto migliore, donando turgore. È indicato anche per correggere cicatrici atrofiche o depresse post parto e post episiotomia. Negli ultimi tempi il comfort intimo è diventato un argomento centrale della moderna medicina estetica, e sempre più donne cercano una soluzione a questi disagi senza ricorrere a interventi chirurgici”.
Quali sono gli iniettivi dedicati al filler vulvare?
“Sono costituiti da gel a base di acido ialuronico riassorbibile, con una densità modulata a seconda del trattamento. Sono disponibili diversi tipi di gel, indicati per obiettivi funzionali o per finalità estetiche”.
Come si svolge il trattamento?
“Il trattamento si svolge in semplice anestesia locale, la durata non supera in genere i 15/20 minuti e l’iniettivo viene infiltrato con tecnica a piccoli pomfi. La terapia può essere ripetuta a distanza di 6 o 12 mesi dalla precedente infiltrazione. Il post-trattamento prevede di evitare per 3/10 giorni i rapporti sessuali, per una settimana gli sport che interessano l’area (come ciclismo o equitazione), ed è meglio non indossare indumenti che costringano il distretto trattato. Meglio evitare piscine, idromassaggi, bagni turchi ed epilazione per qualche giorno”.
Esiste qualche alternativa al filler vulvare?
Per contrastare lo svuotamento e ripristinare un “effetto giovinezza”, un’ottima terapia alternativa di medicina estetica è la carbossiterapia. L’insufflazione di CO2, grazie all’effetto Bhor, induce un’iperossigenazione dei tessuti, ne migliora il trofismo e stimola la produzione di nuovo collagene. L’effetto è quello di una sferzata di vitalità sui fibroblasti, i “mattoncini” delle strutture cutanee e delle mucose. Non richiede anestesia, è sicura e non presenta alcun tipo di tossicità, ma è importante che il trattamento sia eseguito da un medico. I risultati sono generalmente molto soddisfacenti: restituisce tono e turgore, migliora il microcircolo e la vascolarizzazione e conferisce una migliore sensibilità durante l’atto sessuale. Anche la chirurgia offre diverse soluzioni, come il lipofilling o la labioplastica”.