Cicatrici, naturali processi di guarigione della pelle ma spesso anche emotivamente devastanti, soprattutto se molto visibili. A volte è impossibile farle scomparire del tutto, ma esistono diversi rimedi per attenuarle, appiattirle e renderle invisibili, favorendo la produzione di nuovo collagene.
Medicina estetica, non solo labbra o body contouring. Cicatrici, i trattamenti più efficaci per rigenerare la pelle
Pelle, il nostro outfit più importante. Un tessuto appartenente all’apparato tegumentario che possiede tre strati, epidermide, derma, ipoderma. Protegge dal mondo esterno, riconosce il minimo tocco, il caldo, il freddo o il dolore, mantiene l’equilibrio idrico, aiuta a regolare la temperatura corporea, produce la vitamina D, ci fa interagire con il resto del mondo. Ma è un tessuto molto sensibile ed ha bisogno di cure e attenzioni per restare in salute il più a lungo possibile. Certo è anche “intelligente”: dispone di un sistema sensoriale sofisticato che trasmette informazioni al cervello e procede all’auto riparazione dei tessuti danneggiati con la cicatrizzazione. Ed è così che ad ogni ferita corrisponde una cicatrice, un naturale processo di guarigione che può sfociare anche in cicatrizzazione patologica, una produzione eccessiva di collagene.
La medicina estetica, che interviene anche su quei pazienti che hanno subito traumi fisici e interventi chirurgici o che hanno sofferto di patologie cutanee come acne o varicella e ne portano i segni, presenta tutta la sua cultura in tema di rigenerazione della pelle nelle forme più contemporanee, fra terapie laser, esfolianti, microdermoabrasione, filler dermici e altri rimedi. Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico e master in medicina estetica.
“I pazienti che portano sulla pelle gli esiti di una patologia, di una terapia farmacologica, o segnati da un incidente, da un intervento chirurgico o da un evento traumatico vivono non solo un problema estetico, ma anche psicologico. La medicina estetica ha messo a punto dei protocolli per trattare le cicatrici e renderle meno visibili che oggi danno dei risultati molto soddisfacenti”.
Quali sono le cicatrici più comuni?
“In generale esistono 4 diversi tipi di cicatrici: cheloidee, ipertrofiche, atrofiche e retraenti. I cheloidi sono di colorito rosso ed hanno una trama irregolare. Si differenziano dalle altre per la loro estensione, perché crescono in modo esagerato e si diffondono, senza regredire. Le cicatrici ipertrofiche sono caratterizzate da un’alterazione dura e rilevata, in genere non oltrepassano i limiti della cicatrice originaria e provocano dolore o prurito. La cicatrice atrofica è la conseguenza della mancanza di collagene ed è comune dopo acne o malattie come la varicella: il tessuto connettivo copre la ferita, ma non essendo prodotto a sufficienza non riempie l’area colpita. Infine la retraente provoca una retrazione cutanea e riduce la superficie della pelle”.
Quali sono i trattamenti più promettenti?
“Se in presenza di brutte cicatrici post operatorie con difetti di sutura a volte è meglio intervenire con la chirurgia, per tutti gli altri tipi di cicatrici consigliamo un approccio conservativo. La terapia laser è uno dei trattamenti più efficaci. Rimuove gli strati superficiali della pelle e stimola in profondità la produzione di nuovo collagene, migliorando la texture e l’elasticità. Sono passati ormai molti anni da quando un trattamento laser aggressivo prevedeva un post lungo e fastidioso. Oggi la medicina estetica ci regala nuove performance grazie alle tecnologie di ultima generazione. La luce laser viene frazionata in molteplici microraggi che vanno a stimolare in profondità direttamente le cellule del derma, riattivando il naturale processo di rigenerazione, aumentando la produzione di nuove cellule e rendendo la pelle più sana ed elastica. Il laser ridona compattezza alla pelle rilassata e la ripara lì dov’è danneggiata con un recovery time davvero minimo. Disponiamo di diversi tipi di laser, e dopo la prima visita sarà il medico a scegliere il più adatto in base al tipo di cicatrice e alla pelle del paziente.
Anche la microdermoabrasione ci ha dato risultati molto soddisfacenti. È una tecnica che prevede la rimozione degli strati superficiali della pelle per correggere e attenuare inestetismi come cicatrici da acne e da varicella e smagliature. Viene praticata attraverso uno strumento rotante che esegue la rimozione meccanica della pelle danneggiata e i risultati sono generalmente apprezzabili in 30-90 giorni. Una volta completata la fase di guarigione la pelle apparirà rigenerata, levigata e compatta.
In presenza di cicatrici a livello superficiale gli esfolianti chimici sono in genere la migliore soluzione. Il medico applica un peeling sulla pelle segnata rimuovendo uno strato di cute. Il trattamento promuove il turnover cellulare, stimola la produzione di nuovo collagene, contrasta l’acne e riduce le recidive, attenua le discromie cutanee e i danni da foto e crono invecchiamento, per una pelle levigata, idratata, luminosa e dalla texture omogenea. In caso di cicatrici atrofiche, il filler può costruire un’impalcatura volumizzante e rimpolpante che allinea la cute ai tessuti circostanti, eliminando le depressioni”.
Come prevenire le cicatrici?
“Ferite, traumi, ustioni o lesioni della pelle devono subito essere disinfettati per evitare infezioni. Devono poi essere protetti da sole ed agenti esterni (che possono danneggiare irreparabilmente la pelle e favorire la formazione di cicatrici molto evidenti) con elevata protezione SPF. Le cicatrici asciutte e pulite vanno trattate con silicone medicale, un gel che agisce sulla pelle formando una pellicola protettiva ed invisibile che favorisce la produzione di collagene ed aiuta ad ottenere cicatrici meno visibili, più morbide e più piatte”.