risponde la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico
Cosa c’è di più invitante di un morbido, pieno, adorabile décolleté…? Termine francese per definire pochi centimetri cubi dentro i quali vive un intero mondo! La forma della bellezza, l’icona della seduzione, l’energia vitale del corpo femminile. Ma se esibire un seno armonioso è il desiderio di molte donne, la dura verità è che madre natura non elargisce democraticamente: l’aplasia o l’ipoplasia mammaria, le anomalie dello sviluppo, le malformazioni, le conseguenze dell’allattamento, l’invecchiamento o i postumi di una mastectomia possono essere disastrosi, creare profondi conflitti e avere ripercussioni negative sull’autostima, sulla psiche, sulle capacità di relazionarsi di una donna. È per questo che la Mastoplastica Additiva resta sempre in vetta alle classifiche degli interventi di Chirurgia Estetica. Le informazioni false o fuorvianti in materia, però, sono ancora molte, e spesso non è facile distinguere tra milioni di bufale. Oggi desideriamo sfatare miti e fake news, rispondendo alle domande più frequenti che le pazienti pongono prima di sottoporsi all’intervento. Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico, con migliaia di interventi al suo attivo e una casistica trattata davvero completa.
Nel post operatorio si prova dolore? No. Con il nostro protocollo antidolorifico personalizzato il dolore del post operatorio si riduce a un semplice fastidio, sia in caso di tecnica sotto-muscolare, sia in tecnica dual plane.
L’impianto mammario in gel di silicone complica le indagini diagnostiche? No. Dopo una Mastoplastica Additiva è possibile sottoporsi a mammografia, ecografia, risonanza magnetica, tomografia assiale computerizzata e visita senologica. Bisogna solo segnalare al medico la presenza di protesi all’atto delle visite e delle indagini diagnostiche.
Dovrò sostituire gli impianti mammari dopo massimo 10 anni? No. Le protesi possono durare anche molto di più. Non esiste un tempo prestabilito.
La sostituzione degli impianti mammari è un intervento meno complesso della Mastoplastica Additiva? Sì. Quando si sostituiscono le protesi la tasca è già formata. L’intervento è meno complesso e più veloce.
Si può allattare dopo una Mastoplastica Additiva? Sì. L’American Academy of Pediatrics ha dichiarato che non vi è alcun motivo per cui bisogna astenersi dall’allattamento.
E’ possibile incorrere in una rottura protesica? Quando l’impianto ha un elevato profilo di sicurezza, come nel caso di una protesi di ultima generazione che rispetta sia gli standard statunitensi che europei, la percentuale di rottura protesica è al di sotto dello 0,1%, e il tasso di soddisfazione delle pazienti è sopra il 95%. Inoltre si può statisticamente affermare che su pazienti in buone condizioni generali l’insorgenza di complicazioni gravi è decisamente rara.
Le cicatrici saranno visibili? No. Per evitare che gli esiti cicatriziali risultino evidenti vengono eseguite le seguenti incisioni: 1) in area sotto-mammaria. Sotto la naturale piega del seno la cicatrice risulterà invisibile, anche se presente; 2) in area peri-areolare. Una volta cicatrizzata sarà nascosta dal naturale stacco di pigmentazione tra il capezzolo e la cute.
Le protesi in silicone possono esplodere in aereo? Assolutamente no. Le protesi in gel di silicone non risentono delle variazioni di pressione. Testati in laboratorio anche a condizioni estreme, gli impianti mammari oggi sono sicuri ed è possibile affrontare qualsiasi viaggio.
A quale età si può fare la Mastoplastica Additiva? La legge vieta di eseguire un aumento del seno ai fini estetici su pazienti che non abbiano almeno la maggiore età, a tutele delle adolescenti. Prima dei 18 anni le mammelle non hanno ancora raggiunto il pieno sviluppo, che in qualche caso prosegue fino ai 20 anni. Può essere fatta anche a 50 o a 60 anni se la paziente è in buone condizioni di salute.
È il chirurgo che sceglie il volume e la forma dell’impianto mammario? No. La scelta è sempre condivisa con la paziente, che potrà visualizzare il risultato finale sul proprio corpo dopo l’intervento grazie alla nuova piattaforma di simulazione con scanner tridimensionale. Si tratta di un medical device che consente un controllo dell’immagine scientifico, preciso e accurato: il software semplifica le misurazioni volumetriche e registra tutti i dati clinici della paziente, riproducendone dettagliatamente il busto e mostrando il punto di partenza e il risultato finale.