Innocente, ipnotico, penetrante, sofisticato, autentico, misterioso, a volte insostenibile. Lo sguardo, con le sue diverse anime, è un elemento indiscusso della sensualità, un’arma infallibile al vertice della suprema piramide della seduzione. Simbolo primario della comunicazione, perché se le labbra possono mentire, gli occhi mai, “L’occhio è la finestra dell’anima, il fulcro della bellezza del volto, il luogo in cui si concentra l’identità di un individuo”, come scrisse Milan Kundera, l’autore del romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere. Simbolo divino per la civiltà egizia, che raffigurava con un unico occhio il dio del Sole Ra, ex-voto nella cultura greco-romana, elemento chiave nelle opere surrealiste di Salvador Dalì ed in quelle bohémien di Amedeo Modigliani, l’occhio è un dettaglio cult capace di suscitare emozioni, di soggiogare con il suo potere, di evocare l’interiorità di una persona, ma è anche un illuminante rivelatore delle sue condizioni di salute.
A me gli occhi! Lo sa bene il make up, che gli riserva da sempre un ruolo di primo piano, lo sanno bene anche la medicina estetica e la chirurgia plastica, che gli dedicano una lunga declinazione di trattamenti per enfatizzarne la bellezza. Oggi però parleremo di salute dell’occhio e di proteina botulinica, un binomio inclusivo e inaspettato. La proteina botulinica, infatti, una sostanza biologica naturale, trasformata e purificata, è un farmaco che non trova utilizzo soltanto nel mondo dell’estetica per la distensione delle rughe di espressione del terzo superiore del volto, ma anche e principalmente in ambito medico: neurologico, maxillo-facciale, fisiatrico, oculistico.
Rilassa, distende, corregge. Sfogliando le pagine dei suoi utilizzi, scopriamo che nella sua poliedricità di ruoli il suo principio attivo miorilassante acquisisce un potere rivoluzionario nelle terapie più evolute.
Dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo estetico: “La BTX-A (il nome scientifico del botulino) venne approvata nel 1989 dalla FDA, Food and Drug Administration, per il trattamento del Blefarospasmo in pazienti con età maggiore di 12 anni. Si tratta di una “distonia focale”, una patologia dell’occhio ad esordio graduale caratterizzata da un continuo ammiccamento della palpebra, una contrazione involontaria e che può progressivamente aggravarsi fino ad una chiusura persistente. Inizialmente si manifesta con lievi spasmi cronici e bilaterali che fanno serrare le palpebre, spesso accompagnati da irritazione oculare, secchezza degli occhi, sensibilità alla luce solare Difficile individuarne con certezza le cause… Si ritiene che il Blefarospasmo sia dovuto ad una iperfunzione dei gangli basali, anche se in alcuni casi si manifesta dopo un trauma oculare, dopo l’uso di alcuni farmaci o terapie ormonali. Se è vero che non esistono attualmente farmaci capaci di risolvere la patologia, la terapia certamente più efficace è proprio la BTX-A”.
– Come funziona il trattamento?
“ Per trattare il BEB, Blefarospasmo Essenziale Benigno, vengono eseguite delle micro-iniezioni periodiche a livello del muscolo orbicolare, in modo da rilassare leggermente il muscolo orbicolare. In tal modo si evitano le contrazioni involontarie e si scongiurano gli episodi più gravi, cioè l’impossibilità di sollevare le palpebre. L’efficacia ha una durata variabile da paziente a paziente, in genere va ripetuta ogni 4 o 6 mesi. Si tratta di un trattamento specialistico che può essere eseguito solo da un esperto, e che consente un sollievo quasi immediato dai sintomi.”.
Stop al disagio, stop ai fastidi, stop agli occhiali maschera per occultare il problema. Se fino a ieri il trattamento del Blefarospasmo era chirurgico, oggi la chirurgia è riservata solo ai pochi pazienti poco sensibili alla terapia botulinica. E sono davvero pochi. Una preparazione farmacologica sicura, efficace, priva di rilevanti effetti collaterali e dagli esiti temporanei, in quanto la fibra nervosa riprende nel tempo la sua totale funzione senza essere minimamente danneggiata. Estetica, e terapeutica!