Pochi centimetri di cartilagine, capaci di cambiare aspetto al total look. Linee essenziali poste a metà fra il terzo superiore e il terzo medio del volto, che sottolineano i contorni di uno scatto in primo piano, che amano mostrarsi scoperte dal vento, da tagli corti e scolpiti o da un’acconciatura sofisticata, ingioiellate da accessori irrinunciabili come perle, oro, argento, pietre, cerchi gipsy e punti luce, o pendenti che si muovono come sulla passerella di una sfilata e brillano ad ogni gesto. Piccoli spazi che amano farsi accarezzare con un dito, che adorano farsi mordicchiare con dolcezza: le orecchie, quel dettaglio scenografico e prezioso sempre in mostra, che si contende il podio dell’eleganza con gli altri elementi del viso. Così importanti… ma a volte così grandi, sproporzionate, a sventola… Gli inestetismi, le imperfezioni e le malformazioni delle orecchie, al pari di un naso aquilino o di un mento troppo sporgente, sono in genere caratteristiche anatomiche ereditarie. Un difetto esclusivamente estetico in quanto non altera le capacità uditive, ma crea spesso disagio psicologico e suscita ilarità, spiacevoli commenti e sguardi imbarazzanti. Misure, canoni, parametri… l’armonia ha le sue regole, declinate in epoche e culture, mai definite, mai stabilite ed in continuo cambiamento, ma nel raccontare i diversi volti della bellezza, le orecchie a sventola restano out in tutti i codici estetici.
Nei soggetti con orecchie considerate normali, l’angolo tra padiglione auricolare e porzione mastoidea dell’osso temporale misura tra i 20 e i 30 gradi, mentre nelle persone con orecchie ad ansa l’angolo supera i 30-35 gradi. L’intervento di chirurgia estetica che rimedia in modo permanente agli inestetismi delle orecchie si chiama Otoplastica, un rimodellamento della cartilagine del padiglione auricolare.
Tradizione da una parte, innovazione dall’altra. Tra storia e avanguardia, la moderna Otoplastica è una rivoluzione estetica che profuma di nuovo, assecondando le richieste di un pubblico sempre più giovane. Popolare in tutti gli angoli del globo, il made to major trasforma l’intervento in uno short movie, un cortometraggio d’autore che ci racconta una storia inedita: oggi si può eseguire in day hospital, senza anestesia generale e con le più moderne strumentazioni, talmente semplice e privo di disagi o controindicazioni che viene consigliato anche ai bambini, spesso indirizzati al chirurgo estetico dallo psicologo.
Dr. ssa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico specializzato: “Attraverso un intervento di Otoplastica, in anestesia locale, è possibile: correggere le orecchie a sventola, correggere le pieghe della cartilagine, correggere le orecchie prominenti o ad ansa, rimodellare i lobi. L’intervento non ha alcuna ripercussione sull’udito e le cicatrici vanno a nascondersi tra le pieghe del padiglione, dietro cioè l’attaccatura dell’orecchio”.
Ampio margine di rimodellamento, cicatrice nascosta dietro il capo, assenza di dolore, di complicanze gravi o di pericolosità per l’incolumità del paziente, nessun ricovero post-operatorio. Unico accorgimento, mantenere il bendaggio protettivo per qualche giorno, in genere non più di una settimana. Se si osservano i consigli del medico e le dovute precauzioni, i risultati dell’Otoplastica soddisfano coloro che vi si sono sottoposti.
Dr. ssa Maria Stella Tarico: “Notoriamente, un inestetismo legato alle orecchie è in grado di condizionare in maniera profonda la vita sociale del paziente, ma l’intervento di Otoplastica, essendo eseguibile già in tenera età (6 anni), permette di risolvere i disagi legati alle orecchie fin da bambini”.
Uno scrigno di desideri e segreti di bellezza si apre, e passando per le orecchie arriva dritto al cuore, realizzando quell’immagine che ogni giorno scegliamo di dare di noi stessi. Per un viso da selfie perfetto, per metterti comodamente un casco da moto, ma soprattutto per indossare sempre il tuo sorriso migliore.