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Anestesia e chirurgia plastica: Divinum opus sedare dolorem!

Prezioso come un gioiello, rassicurante come un angelo custode: l’Anestesista, the Guardian of Life, quel medico dall’inestimabile valore, specializzato nella somministrazione di particolari farmaci e nell’amministrazione dell’anestesia, prima, durante e dopo una procedura chirurgica. Se la mission della chirurgia estetica è quella di dispensare bellezza, di rendere i pazienti felici, quella dell’anestesia è di ridurre al minimo i disagi. Non è lì soltanto per metterti a dormire… il suo ruolo va ben oltre: abolire il dolore, controllare le funzioni vitali. È un ruolo cruciale affinché un paziente viva nel modo più confortevole un intervento chirurgico, ed è una figura fondamentale all’interno di un’equipe medica nella progettazione e nei processi decisionali “perioperative”. Visita pre-operatoria, sala operatoria o ambulatorio, risveglio, controllo del dolore post-operatorio. Luoghi e momenti diversi. Tre piani “temporary” che questa importante figura medica condivide con paziente, chirurgo e con tutto il team.

Un tempo c’erano il Papaver somniferum e la Mandragola… oggi, in linea con l’attitudine “pazientocentrica” della moderna chirurgia, la sicurezza della moderna anestesia deriva dai progressi tecnologici e farmacologici della scienza. È lo sguardo lungimirante dei nuovi chirurghi, interpreti di una nuova filosofia a misura d’uomo, a selezionare i migliori anestesisti che seguiranno il paziente nel suo percorso. Ed è la visita anestesiologica che valuta il rischio operatorio e la scelta dell’anestesia più adeguata per il paziente: locale, locale con sedazione, epidurale, spinale, generale.

Identificare, pianificare, ottimizzare. Con la visita pre-operatoria si delineano forme e contenuti dell’anestesia. Un’accurata anamnesi, una cronologia dettagliata è necessaria per conoscere la storia clinica del paziente e valutare tutti i problemi che possono interferire con i farmaci, dalle reazioni allergiche alle condizioni respiratorie, dalle disfunzioni del sistema nervoso a quello endocrino.

In sala operatoria, grazie a sofisticate apparecchiature elettroniche, gli anestesisti controllano la profondità dell’anestesia, l’ossigenazione, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, la temperatura del paziente. Parametri vitali che devono restare entro i margini fisiologici. E alla fine dell’intervento sono responsabili del ritorno allo stadio cosciente.

Il percorso condiviso non si ferma subito dopo l’intervento, ma continua con la gestione del dolore e di possibili altre dinamiche post-operatorie, con protocolli antidolorifici personalizzati che sappiano dialogare col paziente e con la sua cultura del benessere.

Sicurezza, rispetto, difesa, protezione e tutela del paziente. Questi i valori rilevanti nella pratica di una chirurgia nobile e moderna. Valori che contraddistinguano anche l’anestesia, una fase fondamentale nel contesto di un intervento chirurgico, come ci spiega la dott.ssa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico specializzato: “Lo scopo di tutte le metodiche “anestesiologiche”, generale, locale, sedazione, etc. è quello di mettere il paziente nelle migliori condizioni per essere sottoposto ad intervento chirurgico in tutta sicurezza. Un’anestesia ideale per il paziente deve: abolire l’ansia ed il dolore, proteggere il paziente da ogni fonte di stress, dal freddo alla paura, fino all’imbarazzo, sorvegliare le funzioni vitali e consentire di essere preparati ad ogni evento. La scelta dell’anestesia più adeguata per ogni singolo paziente inizia con il conoscere non solo la storia clinica del paziente, ma anche il suo grado di apprensione e di paura. La presenza dell’anestesista prima, durante e dopo ogni mio intervento chirurgico offre le maggiori garanzie affinché tutto proceda per il meglio”.

“Divinum opus sedare dolorem”… un frammento attribuito a Ippocrate da alcuni, a Galeno da altri. Ma è certo che sin dai tempi più remoti la scienza medica ha individuato uno dei suoi più alti fini nella sedazione del dolore.