Fulcro dell’erotismo, polo d’attrazione, simbolo del sex appeal. Iconograficità seduttiva, rappresentativa di un potere totale e assoluto che sin dalla più remota antichità consacra la donna come la Grande Madre, la Dea primordiale che crea da sé stessa: il Monte di Venere, quel dolce, morbido, artistico bassorilievo riconoscibile fra mille, capace di disegnare la forma della bellezza col suo aggraziato profilo, di esaltare la passione con il suo movimento, di ispirare gli artisti con la sua estetica prorompente. Non a caso il nome di questa regione anatomica deriva dalla dea Venere, associata all’amore, alla bellezza e alla fertilità. E sono sempre più frequenti le richieste di Lifting del Monte di Venere, l’intervento di chirurgia plastica sul pube femminile finalizzato a restituire tonicità alla regione pubica. Un’area corporea estremamente delicata, e mantenerla nel tempo esteticamente perfetta, liscia e soda non è facile.
Ma quand’è che il Monte di Venere perde la sua bellezza? Ne parliamo con la dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico: “Le cause sono diverse. Fondamentalmente si tratta di un deposito di tessuto adiposo sito nella zona pubica, sopra la vulva e l’osso pubico femminile. È un distretto corporeo soggetto ad accumuli di grasso, quindi un aumento di peso può causarne un eccessivo rigonfiamento, così come un repentino calo ponderale può causarne la ptosi. Inoltre con il naturale invecchiamento i genitali esterni femminili sono soggetti a mutamenti di forma a causa delle variazioni ormonali pre o post menopausa. Le cause primarie degli inestetismi del pube restano comunque gravidanza e parto. Durante la dolce attesa il peso della pancia grava sulle ossa pubiche e sui muscoli, e questo può comportare lassità, perdita di tono e volume. Infine, dopo un parto cesareo, inevitabilmente sarà presente una cicatrice, spesso poco estetica perché arrossata, rilevata o di cattiva qualità, e perciò molto visibile. La Monsplasty, il Lifting del Monte di Venere, può correggere questi inestetismi”.
Rilassato, protuberante o cadente. Inconvenienti estetici che possono compromettere la qualità della vita, che possono creare vergona o imbarazzo nel mostrarsi in costumi adamitici, accompagnati talvolta anche da disturbi funzionali come problemi di interferenza durante il rapporto sessuale. Ma cosa può fare la chirurgia per rimodellare il Monte di Venere?
“In base alle caratteristiche che mostra la paziente, abbiamo diverse tecniche per affrontare gli inconvenienti estetici del basso ventre. Talvolta gli inestetismi si presentano singolarmente: quando si è in presenza di ptosi dei tessuti cutanei, il chirurgo può procedere con un semplice lifting, che si esegue con una piccola incisione orizzontale sulla linea bikini e con l’asportazione di una striscia di cute sovrapubica, rimodellando così tutta la regione con aumento di tono e plasticità. Con il lifting si mitigano inoltre eventuali cicatrici o si eliminano le smagliature presenti sulla cute in eccesso. La Liposuzione senza lifting è invece indicata per le pazienti che possiedono ancora una pelle elastica, ma mostrano eccessi di volume adiposo. Si procede aspirando il grasso sottostante, per rendere il pube più magro e sagomato e dare una nuova armonia alla silhouette. In presenza di entrambi gli inconvenienti estetici, l’intervento di lifting viene associato a liposuzione, in modo da ottenere sia una riduzione del volume, sia l’eliminazione della pelle in eccesso, e tutta la regione pubica apparirà più giovane, tonica, liscia e rimodellata”.
– L’intervento si esegue in day hospital?
“Sì, con anestesia locale più lieve sedazione e dimissioni in giornata. Dopo l’intervento la paziente indosserà uno slip contenitivo per qualche giorno e potrà riprendere da subito le normali attività quotidiane, evitando sforzi. Palestra e piscina in circa due settimane”.
Con il Lifting del Monte di Venere la storia dell’iconica forma dell’erotismo accoglie un nuovo trattamento che aiuta a riparare i segni dell’invecchiamento, esalta l’identità femminile con grande naturalezza e le restituisce un’estetica corretta. Le nuove dee del Tempio della bellezza 3.0? Libere, emancipate, determinate ad affinare le proprie armi di seduzione!